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Editoriale
MES: ma se è così bello, perché nessuno lo vuole? 

I dati del Fondo Monetario sono impietosi.
Per il 2020 si prevede che i Paesi che avranno una caduta di PIL maggiore sono Italia, Spagna (entrambi -12,8%) e Francia (12,5%), seguiti da Messico, UK, Argentina e Brasile. Male anche la Germania (-7,8%).
Rimanendo in Europa, sarà curioso vedere la differenza tra i Paesi che hanno adottato l'euro e gli altri, poiché già adesso vi sono discrepanze notevoli.
Alla sua istituzione ci avevano detto che "l'euro era stato progettato proprio per poter rispondere meglio alle crisi globali".
Evidentemente non è così, poiché le perdite maggiori si avranno proprio in Paesi dell'eurozona.
Come nel 2009 e nel 2012. E questo mette una volta di più in luce la farraginosità della costruzione della moneta unica. Le sue regole avvantaggiano solo alcuni Paesi e la Germania in primis. Non è un caso che i quattro vassalli Paesi "frugali" si oppongano a qualsiasi forma di finanziamento a fondo perduto a quelli in difficoltà: l'euro ha consentito loro di avere spazi fiscali per aumentare il loro debito e aiutare imprese e famiglie. Per Italia, Spagna e Francia (lì saltano le banche), non sarebbe possibile, specialmente per noi.
Nel Nord Europa media e politici hanno da sempre dato un'immagine distorta dell'Italia, che non si è mai fatta rispettare, e quindi vorrebbero controllare fino all'ultimo centesimo dei fondi erogabili solo in prestito
Noi saremmo gli "spendaccioni", e quindi destinati del MES, forma di esautorazione del controllo finanziario, come una Grecia qualsiasi.
I numeri però hanno la testa dura, e basterebbe tirarli fuori per smentire decennali menzogne. Siamo in surplus di bilancia commerciale, siamo contributori netti della UE, e da almeno 20 anni lo stato è in avanzo primario.
Quindi i soloni col ditino alzato hanno ben poco da dire su prestiti e regali.
Ce la siamo sempre cavati da soli, come si potrebbe e dovrebbe fare grazie al PEPP della BCE a guida francese. Eppure da noi c'è ancora chi spinge a tutta forza per il MES, già rifiutato da tutti gli altri Paesi perché il prestito diventerebbe Senior (quindi privilegiato) facendo diventare tutti i creditori dei bond Junior (subordinati), dando corda a chi ci denigra e ci vuol comprare per un pezzo di pane nero.
In attesa dei fantomatici fondi europei, che saranno a strozzo e nel 2021, c'è chi ha operato scegliendo una strada che porterà lo stato in crisi di liquidità. Per qualche ragione qualcuno ha deciso di andare nel baratro del MES quando sarebbe bastato emettere titoli di stato per avere i fondi necessari per aiutare famiglie e imprese. E garantirsi quella ripresa che gli altri Stati vedranno e che a noi sarà negata. Solo incapacità o c'è dell'altro? 



Claudio Gandolfo

In questo numero


 

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