Innovazione: in Italia è ancora forte il gap tra percezione e realtÃ
Terrazzani (Ayming): le aziende continuano a sfruttare poco gli strumenti di finanziamento esterni a loro disposizione, anche se cresce l'attenzione verso economia circolare e sostenibilitÃ
Se c'è una cosa su cui gli imprenditori italiani sono concordi è il ruolo dell'innovazione, tanto che il 72% delle aziende la definisce un aspetto essenziale per la propria competitività . Anche nel momento complesso che stiamo vivendo, all'innovazione si cercano di destinare risorse importanti: il 96% delle aziende ha infatti mantenuto stabile o addirittura aumentato il budget destinato all'innovazione nel corso del 2019, rispetto all'anno precedente.
Nonostante il quadro così delineato, emerge una discrepanza tra la percezione e le risorse effettivamente stanziate alle attività innovative: infatti, il 50% del campione analizzato investe in R&S una cifra inferiore al 3% del proprio fatturato.
Si tratta solo di alcuni dei risultati che emergono dall'ultima edizione del Barometro Italiano dell'Innovazione, che Ayming ha reso noto dopo un'analisi condotta su un campione rappresentativo delle aziende italiane.
Nelle loro attività di innovazione, le imprese fanno affidamento soprattutto a risorse interne (83,7%) con percentuali molto variabili nelle dimensioni del proprio dipartimento di R&S. Minore il ruolo di risorse esterne pubbliche (i.e. università , 42,8%) o private (i.e. altre aziende che operano nella R&S, 43,9%).
È interessante notare come il finanziamento dei progetti innovativi venga sostenuto principalmente con mezzi propri (79,6%) e con la leva delle agevolazioni fiscali (68,4%). I contributi nazionali ed internazionali - principalmente europei - vengono indicati da percentuali relativamente inferiori (rispettivamente il 31,6% ed il 28,6%), con statistiche in linea con i risultati della stessa survey condotta nell'anno precedente da Ayming.
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