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Editoriale
Usiamo la BCE prima che sia troppo tardi
E' ormai chiaro a tutti che il MES sarà approvato come forma di sostegno per gli stati che ne faranno richiesta, per un uso in sostegno della sanità causa pandemia di COVID-19. Si potranno quindi chiedere soldi a prestito a un certo tasso di interesse. L'Italia potrà ottenere circa 35-36 miliardi di euro in tranche mensili da 5 miliardi, ma prima ricapitalizzando il fondo in cui abbiamo già versato 14 miliardi.
Pagheremo per aver soldi nostri e solo per un uso nella sanità. Rimangono, come ovvio, le condizioni originali del trattato (basta leggere), che impongono un severo controllo economico e fiscale da parte della Troika (vedi caso Grecia).
Il trattato del MES non è stato cambiato e non sarà certo la lettera di Gentiloni e Dombrovskis a modificarlo.
Conte afferma a più riprese che non intende chiederlo, anche se dovrebbe essere un mandato parlamentare a farlo. Stentiamo a fidarci. Quello che è incomprensibile è il fatto che facciamo aste di titoli di stato per quantità ridicole, con una richiesta enorme da parte di potenziali acquirenti, che li prenderebbero volentieri. Inoltre, l'eventuale invenduto sarebbe acquistato dalla BCE, cosa che ci consentirebbe agevolmente di monetizzare il debito e avere tutta la liquidità che in questo momento serve. Invece, e qui sta la stranezza, non abbiamo perso l'accesso ai mercati ma ci comportiamo come se fosse già accaduto. E questo non è decisamente fare il bene dell'Italia. Si vuole forse condurre il Paese ad una grave crisi di liquidità?
Non aver pagato la CIG e i sussidi, la reticenza a mettere soldi a fondo perduto in tutti i settori più colpiti dalla pandemia, un decreto Aprile che al 12 maggio non si è ancora visto, e che poi dovrà passare ancora all'esame del parlamento, indicano la volontà di mantenere il Paese in stallo. Il fatto che le varie anime del governo non riescano a mettersi d'accordo sul come e dove allocare 55 miliardi di euro fa rabbia. Soprattutto perché ci avvicina sempre di più alla situazione di non ritorno in cui la nostra economia alzerà bandiera bianca.
Chiusi in casa senza introiti ha impoverito molte famiglie, che quanto prima ne chiederanno conto.
E le promesse e i bei discorsi a social unificati non basteranno più.
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