15/04/2020

economia

Trasformare la strategia in realtà

 

Naumer (AllianzGI): la finanza comportamentale offre spunti e consigli che potrebbero essere utili per affrontare paura e panico, attualmente i nostri peggiori consulenti

Non c'è alcun dubbio, la reazione dei mercati finanziari alla diffusione del coronavirus è stata impressionante. L'indice ''VIX'' (denominato ''indice della paura''), che misura le fluttuazioni dei prezzi - volatilità - sul mercato azionario statunitense, ha raggiunto il livello record di 80, superando i picchi raggiunti durante le passate crisi finanziarie. Il mercato azionario statunitense ha registrato la più elevata perdita in un solo giorno degli ultimi 30 anni.

Il virus si sta diffondendo, ma allo stesso tempo, vengono introdotte contromisure fiscali e politiche monetarie a livello globale, al fine di supportare l'andamento dei mercati. È importante la consapevolezza di noi investitori per essere pronti con risposte accurate e adeguate. Di seguito alcune riflessioni basate sulla finanza comportamentale, considerazioni che potrebbero essere utili per affrontare paura e panico, attualmente i nostri peggiori consulenti.
Umano, indubbiamente umano
Avere paura è umano, indubbiamente umano, e il prossimo passo potrebbe essere il panico. Il dizionario Duden definisce il panico come ''una paura travolgente provocata da una minaccia o da un pericolo improvviso, che paralizza la capacità di pensare e porta a reagire in modo avventato''. Per allontanarci dalla possibile ''zona pericolosa'' dobbiamo riconoscerne i rischi e soprattutto non dobbiamo permettere al pericolo di controllarci. Dobbiamo pensare razionalmente ed è proprio qui che la finanza comportamentale può essere d'aiuto. Si tratta del nostro cervello in particolare, delle parti più importanti e delle loro interconnessioni.

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Nel suo libro ''Pensieri lenti e veloci'' Richard Kahneman (che insieme ad Amos Tversky è considerato uno dei padri della finanza comportamentale) ha essenzialmente tracciato una distinzione tra due grandi aree del cervello che hanno funzioni molto diverse, sottolineando che non possiamo sapere con esattezza quale area del cervello è in attività in un particolare momento. Una parte del cervello, il cosiddetto sistema limbico, è molto veloce, molto emozionale. È qui che ha origine il cosiddetto ''sentimento di pancia''. L'altra parte del cervello, la cosiddetta neocorteccia, è più lenta ed è responsabile del nostro pensiero razionale, del ragionamento attento. Per essere precisi, dovremmo includere anche il tronco cerebrale. Evolutivamente, è la parte più antica e primordiale del nostro cervello, dove ha sede la paura.

La struttura del nostro cervello segue la logica evolutiva: nella prima fase dell'evoluzione umana, quei tratti che erano necessari per la sopravvivenza sono stati anche quelli che si sono sviluppati per primi. I nostri antenati avevano bisogni essenziali, come quello di percepire il rischio e di fuggire da situazioni pericolose il più rapidamente possibile; questo faceva sì che fosse il solo sistema limbico ad essere inizialmente coinvolto. Il pensiero logico, infatti, è qualcosa che si è scoperto e sviluppato dopo. Di conseguenza, durante una crisi, la parte del cervello deputata alla paura è la prima a entrare in azione. Quando rileva un pericolo, il sistema limbico subentra e reagisce in modo rapido e istintivo, replicando modelli comportamentali che escludono qualsiasi ragionamento consapevole. Se ancora oggi è importante per noi affidarci al nostro intuito, è altrettanto importante comprendere e riconoscere i meccanismi primordiali del nostro cervello, in modo da fare affidamento sul pensiero logico per scongiurare situazioni di eccessiva emotività.

Conosci te stesso
Se si vuole evitare di reagire in modo esagerato, bisogna avere consapevolezza di se stessi. È giusto porsi alcune domande: perché reagisco in questo modo? Cosa mi spinge a intraprendere determinate azioni, ad esempio in materia di investimenti? Quali sono gli effetti delle anomalie comportamentali, osservate in ogni essere umano, che sono state attentamente studiate dagli scienziati?
L'avversione alle perdite
L'anomalia comportamentale più conosciuta, la cui scoperta può essere considerata come la chiave di volta della finanza comportamentale, è probabilmente l'avversione alle perdite. Si riferisce al senso di malessere quasi dolore che proviamo da un'unità di perdita sensibilmente maggiore del piacere che proviamo da un'unità di guadagno. In altre parole: saremo più disorientati dalla perdita di 100 euro che esaltati per un utile di 100 euro. Di conseguenza, diamo più peso alle perdite in corso sui mercati finanziari che ai risultati positivi realizzati anche in più anni.

Una piccola finestra sul grande mondo degli investimenti
Un'altra importante anomalia è il cosiddetto ''effetto cornice''. Siamo portati ad osservare in modo soggettivo il mondo degli investimenti attraverso una sorta di ''cornice'' che ci aiuta a filtrare le informazioni. Nella situazione attuale, ad esempio, ci concentriamo sulle notizie negative relative al propagarsi del coronavirus, ma siamo sicuri di dare la giusta considerazione anche delle contromisure che sono già state adottate o che verranno presumibilmente messe in atto?
Per contenere lo shock causato dal COVID-19, le Banche Centrali e i governi di tutto il mondo hanno approntato piani di liquidità e di supporto finanziario senza precedenti, in alcuni casi persino più ingenti della crisi del 2008/09. Le autorità monetarie hanno tagliato, alcune anche di molto, i tassi di riferimento, e annunciato nuove misure di ampio raggio a sostegno dell'economia. La Federal Reserve statunitense ha promesso di acquistare obbligazioni governative e mortage back securities senza limiti di quantità (ripristinando di fatto il Quantitative Easing). Nonostante la politica monetaria possa esercitare un impatto limitato sugli shock a livello di domanda e offerta, è tuttavia importante per garantire il funzionamento dei mercati e allentare le condizioni di finanziamento. Sembra che la politica monetaria e politica fiscale siano ormai due facce della stessa medaglia, dato che numerosi governi hanno varato massicce misure di stimolo a livello di politica fiscale, predisponendo in alcuni casi i più corposi programmi a sostegno nella storia dei rispettivi Paesi.

Gli investitori sono consapevoli o questi sforzi vengono ignorati a causa dell'effetto ''cornice''?
Allo stesso tempo, l'effetto ''cornice'' induce le persone a concentrarsi molto di più sulle tendenze attuali, restituendo, così, una visione ancora più parziale della realtà. Guardando al futuro, la vera domanda dovrebbe essere: cosa possiamo aspettarci? Quando si registrerà una ripresa?
La consapevolezza di sé è il primo passo per evitare reazioni sbagliate di fronte ad una situazione particolarmente complessa come quella che stiamo vivendo.
Supera te stesso in astuzia
Le regole di finanza comportamentale suggeriscono, nella situazione attuale, l'adozione di alcuni principi di condotta. Un aspetto sembra già certo: se le Banche Centrali a livello globale inondano i mercati di liquidità e riprendono gli acquisti delle obbligazioni governative in quantità ancora maggiore, ci si può aspettare che il contesto di interessi negativi o bassi possa persistere ancora più a lungo e si possa espandere. Negli Stati Uniti, i rendimenti negativi delle obbligazioni governative sono apparsi a metà del mese di marzo 2020, influenzando gli investitori in cerca di rendimenti.

Dal punto di vista della finanza comportamentale, cosa possono fare gli investitori per evitare di affrontare la situazione di mercato con il piede sbagliato e allo stesso tempo non perdere il momento giusto per acquistare?
Odysseus Strategy potrebbe rivelarsi una degli approcci migliori in questo contesto: consiste nel ''legarsi all'albero maestro'' per raggiungere i propri obiettivi. Come l'eroe greco si è legato all'albero maestro per non soccombere al canto delle sirene, anche gli investitori potrebbero impegnarsi in una strategia che li aiuti a rimanere all'interno del perimetro definito.
Ciò comporta le seguenti domande:
- Quanto rischio posso tollerare?
- Quanto posso sopportare di perdere?
- Quale livello di profitto mi aspetto e in quale orizzonte temporale?
- Quali sono le mie aspettative per il futuro?

In breve, questo è il momento giusto per pensare all'asset allocation strategica. Un consiglio: pensate in modo complessivo, cioé considerando non solo al patrimonio finanziario, ma a tutti i beni - immobili, assicurazioni, pensioni e persino il proprio lavoro - in quanto tutti questi producono un flusso di reddito.

L'Avvocato del Diavolo
È importante avere un avvocato del diavolo - qualcuno che discuta gli obiettivi, li interroghi e aiuti ad allargare la cornice attraverso la quale si osserva il mondo. Si devono ricercare informazioni approfondite e fonti affidabili che vadano oltre al contesto e oltre le notizie quotidiane.
Molti investitori trovano utile l'inserimento del loro impegno in una sorta di ''contratto scritto'' che potrebbe rappresentare ''l'avvocato del diavolo''. L'impegno contrattuale potrebbe essere il seguente: ricordare i miei piani, tenere d'occhio gli obiettivi prima di agire troppo in fretta e mettere in discussione le decisioni basate unicamente sull'emotività.
Per concludere, un ultimo consiglio: non dimenticate la sostenibilità dei vostri investimenti. Sarà possibile conseguire gli obiettivi di sostenibilità scegliendo le soluzioni di investimento che applicando i criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) nella gestione di portafoglio.

Hans-Jörg Naumer, Head of Global Capital Markets & Thematic Research at Allianz Global Investors



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