La Germania pensa di aver vinto, ma festeggia troppo presto
Tra i vari scenari possibili, una creazione di un euro del Nord (con i suoi Paesi satellite), o la conquista via finanziaria di Italia, Spagna e poi Francia. Cosa può andare storto?
Molti in Germania pensano di essere arrivati a un passo dalla vittoria. E in effetti, dal punto di vista di Berlino, la situazione è win-win. Dopo 25 anni di moneta unica (l'euro è iniziato prima del 2000), ritrovarsi a capo dell'Europa, con ricchezze immense, una moneta sottovalutata e un esercito che non aveva. Vediamo le due ipotesi.
L'Italia e la Spagna, con le economie messe in ginocchio dal COVID-19, devono ricorrere ad emissione di debito straordinario o prestiti per non andare a picco, e sono messe di fronte alla scelta tra MES, eurobond e BEI. Quindi prestiti condizionati con Troika annessa e niente acquisti di bond da parte della BCE. La Francia, con Macron che si credeva alleato con il patto di Aquisgrana, si ritrova a sforare di circa il 7% il bilancio 2020 (andando ben oltre il 100% del rapporto debito/Pil), con la quasi certezza di essere la prossima e ultima preda della Germania. Da qui il suo no alla revisione del MES.
Se la BCE non svolge l'opera di prestatrice di ultima istanza, e se non acquistasse centinaia di miliardi di emissioni italo-spagnole, i due stati e il Portogallo sarebbero destinate a fare la fine della Grecia. Quindi banche tedesche salve, Paesi razziati e Deutschland uber alles.
Nella seconda ipotesi, la BCE acquista i bond, ma con tutti i Paesi chiusi in casa (situazione ideale) e in piena emergenza coronavirus, la Germania e i suoi sodali Olanda, Finlandia, Austria e repubbliche Baltiche, decidono di aderire a una seconda moneta, chiamiamolo ''euro del Nord''. E' un'ipotesi che già circola da tempo in ambito non solo accademico.
Uscendo, la nuova banca centrale chiederebbe subito alla BCE la restituzione dei saldi di Target 2 (quelli di compensazione tra import ed export tra due Paesi) e la Germania, vantando crediti per circa 700 miliardi (oltre 400 solo con l'Italia), ne chiederebbe la liquidazione. Potrebbero tranquillamente essere stampati da Lagarde, se non fosse l'ennesimo trucco contabile a favore della Germania, ma ammettiamo che vengano liquidati e non richiesti ai singoli Paesi.
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