Tuch (Aegon AM): il mercato globale dei titoli di stato è in preda al panico e la liquidazione in corso deve essere fermata da azioni simili a quelle messe in campo dalla BCE
La scorsa settimana Robert Holzmann, capo della banca centrale austriaca, ha detto a un giornale locale che di base la Banca Centrale Europea aveva terminato le opzioni disponibili e che era compito dei governi sistemare quanto scatenato dal coronavirus.
Due ore dopo (e 50 punti base in più sullo spread dei titoli di stato italiani), la Bce ha comunicato l'avvio del PEPP - Pandemic Emergency Purchase Program (Programma di acquisto di emergenza pandemica), promettendo l'acquisto di asset per 750 miliardi nei prossimi 10 mesi e sottolineando la volontà di fare tutto ciò che servirà per assicurare che il meccanismo di trasmissione della politica economica continui a funzionare.
La velocità con la quale si è passati dal gettare l'asciugamano alla pianificazione di un'espansione del bilancio leva il fiato e mostra l'impegno di dare risposte sempre più forti per supportare i mercati finanziari. E come direbbe il team di strategia di Merrill: i mercati smettono di avere paura quando sono le autorità ad andare nel panico.
La scorsa settimana ha visto delle forti oscillazioni del mercato e questo continuerà mentre le banche centrali combattono con i mercati per far vedere chi ha davvero il controllo. Gli spread italiani si sono contratti 100 punti base.
La banca centrale australiana ha annunciato nuove misure per sostenere il proprio mercato obbligazionario dopo che il rendimento del decennale australiano è aumentato di 125 punti base. Spesso gli investitori hanno privilegiato una posizione lunga sui titoli di stato australiani, considerandola una proxy all'indebolimento della crescita cinese. Adesso però il mercato globale dei titoli di stato è in preda al panico e la liquidazione in corso deve essere fermata da azioni simili a quelle messe in campo dalla BCE.
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