Schumacher (Natixis): ci aspettiamo che l'attività riprenderà fortemente durante la seconda metà di quest'anno, trainata dalla Cina che sosterrà la domanda esterna
L'attività economica in Europa precipiterà nella prima metà di quest'anno come conseguenza delle misure di contenimento messe in atto dai governi di tutto il continente. Finora sono disponibili solo dati economici molto limitati che permettono di valutare l'impatto delle misure adottate. La nostra ipotesi in questa fase è che il PIL dell'area dell'euro diminuirà di circa il 2,5% quest'anno.
Un aspetto positivo dell'attuale crisi è che i governi e le banche centrali stanno proattivamente fornendo sostegni finanziari a banche e imprese. Gli impegni assunti hanno un valore equivalente a circa il 10% del PIL e dovrebbero impedire lo sviluppo di spirali di feedback negativi, che trascinerebbero l'economia verso il basso. Queste misure di sostegno apriranno la strada a un rimbalzo dell'economia una volta terminate le misure di contenimento. Pertanto, l'anno prossimo vedremo una ripresa del 2,5%.
Uno shock mai visto prima
Nella fase iniziale della crisi, poiché l'epidemia era principalmente confinata alla Cina, l'Europa è stata colpita solo indirettamente da una domanda esterna più debole. Da quando il virus si sta diffondendo rapidamente in Europa l'impatto sulla crescita è avvertito direttamente. In particolare, le misure di contenimento annunciate nelle ultime due settimane implicano uno shock significativo per l'economia. La produzione sarà gravemente ostacolata dalle restrizioni imposte ai lavoratori nel raggiungere i posti di lavoro. Negozi, ristoranti, hotel e turismo saranno colpiti duramente dalle restrizioni ai viaggi e dalle chiusure obbligatorie.
In questa fase è complesso correlare l'effetto che le attuali misure di contenimento avranno sull'economia reale a causa della mancanza di dati concreti. Le nostre nuove previsioni si basano pertanto necessariamente su alcune ipotesi di ''condizionamento'' che le misure adottate dai governi avranno sull'economia. Più specificamente ipotizziamo che:
- Il commercio globale diminuirà come nel 2008/09. I primi indicatori per il commercio globale mostrano un significativo deterioramento dell'attività commerciale globale durante il primo semestre 2020.
- I consumi privati diminuiranno per via del calo della spesa in ristoranti, per l'intrattenimento e per i beni durevoli. La chiusura forzata di negozi, ristoranti e altre restrizioni alla vita pubblica comporteranno un temporaneo crollo della spesa privata. È inoltre ragionevole presumere che gli acquisti di beni durevoli come le automobili saranno posticipati.
- Lo shock di fiducia colpirà la spesa per investimenti nel settore privato. Man mano che le prospettive deteriorano e l'incertezza aumenta, è probabile che le aziende rimandino una parte significativa dei loro progetti di investimento.
- Le restrizioni alla circolazione, anche oltre i confini europei, ostacoleranno la produzione. I dipendenti si trovano ad affrontare difficoltà sempre maggiori nel raggiungere i loro posti di lavoro, dato che i governi stanno cercando di limitare le interazioni sociali.
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