Editoriale
Arriva la recessione? Aumentiamo l'IVA!

La notizia è di quelle che fanno sobbalzare sulla sedia: il PIL giapponese nel quarto trimestre del 2019 è collassato al peggior risultato degli ultimi 5 anni, scendendo ad un ritmo annualizzato del 6,3% rispetto al trimestre precedente. Una botta, se si tiene conto delle dimensioni dell'economia del Paese e che non calcola ancora gli effetti del coronavirus. Gli analisti concordano che la causa sia l'aumento dell'IVA dall'8% al 10%, provocando una forte contrazione dei consumi interni, oltre che un minor afflusso di turisti (e relativi acquisti), specialmente dalla Cina. Oltre al fatto che il Primo ministro Abe aveva annunciato una prossima politica di austerity. E se per il Giappone il 2019 è finito male, per il primo trimestre di quest'anno si prevede un dato in linea se non peggiore. Parliamo di un'economia tutto sommato in salute e di un Paese che, pur con una crescita asfittica da due decenni, ha saputo reagire a devastanti calamità naturali. Senza contare i grandi investimenti per le olimpiadi di Tokyo che si svolgeranno questa estate (e che producono PIL). Eppure un aumento di due punti percentuali dell'IVA ha scatenato uno tzunami. Per il 2020 tutti prevedono una frenata del commercio (e quindi delle produzioni) a livello mondiale. Gli effetti del coronavirus probabilmente si faranno sentire per lungo tempo, ma intanto hanno già fatto crollare i numeri del turismo internazionale, e le fabbriche chiuse in Cina hanno avuto ripercussioni sul prezzo del petrolio e sulla produzione di moltissime cose, dalle automobili agli elettrodomestici, causa supply chain sempre più lunghe. In Europa la crescita del PIL vede Germania, Italia e Francia agli ultimi posti della classifica, segno che la recessione se ancora non c'è tecnicamente è alle porte. E per prepararsi a fronteggiarla il nostro governo pensa, tra le tante tasse già in vigore, di rimodulare l'IVA (modo cosmetico per dire aumentarla). Di sicuro non gioverebbe ai consumi interni. Forse, dare un'occhiata a quel che è accaduto in Giappone consiglierebbe di lasciare perdere subito. Quantomeno non porta fortuna.

Claudio Gandolfo

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