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15/01/2020

leisure

La robotica è davvero un problema? - Punto e a capo

Siamo sicuri che già oggi ci sia un impatto significativo nella produzione e nel lavoro?

Quando si parla di Industria 4.0 si tende a parlare di tre temi cardine: intelligenza artificiale, robotica e lavoro.
Concentrandomi sugli ultimi due aspetti, visto che dei primi ho parlato a lungo nelle puntate precedenti, mi sto rendendo conto che il dibattito si basa su considerazioni senza dati.
Si è portati a credere che la robotica possa impattare nel futuro prossimo nell'occupazione.
I dati dicono cose interessanti.
La Federazione internazionale di progetti di robotica sostiene che nel 2020 verranno installati circa 250 mila robot in impianti industriali in tutto il mondo.
Ricerche importanti sulla robotica, come l'americano National Bureau of Economic Research, stimano che un robot sostituisca 5.6 posti di lavoro.
Facendo un rapido calcolo, ci si accorge che verranno persi, a livello mondiale, 1,5 milioni di posti di lavoro a causa dell'installazione di robot nelle aziende.
Tanti? Pochi?
Proviamo a contare a questo punto quanti sono i lavoratori impiegati, a livello mondiale, nell'industria: 350milioni di persone.


L'impatto, quindi, della robotica attualmente sarebbe meno dello 0,5%!
Premesso che i dati potrebbero essere sbagliati, non potendoli controllare, ma basando la profilazione da ricerche riconosciute, la paura del nuovo non è realmente motivata, considerando anche il fatto che oltre al ricambio generazionale dei lavoratori c'è una grande uscita dal mondo del lavoro da parte di pensionati.
Non c'è da preoccuparsi?
Ovviamente bisogna pensare a cosa potrebbe accadere, a prendere precauzioni, ma siamo ancora in una fase che potremmo definire fisiologica. Proprio perché si è in questa fase, sarebbe utile interrogarsi su cosa devono fare questi robot, in cosa possono essere utili e quindi indirizzare la ricerca e lo sviluppo degli stessi.
Invece, si cerca di demonizzare un nemico che ha un vantaggio: non si stanca mai.
La flessibilità umana a livello di produzione è ancora impareggiabile, ma non sarà così per sempre.

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