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11/12/2019

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Aula addio: la formazione è sempre più mobile

Moiso (Fluentify): il 72% degli HR Manager di medie e grandi aziende sta già implementando progetti di mobile learning, esplorando anche soluzioni aziendali come il gaming (16%) che puntano a incrementare il coinvolgimento dei dipendenti

La formazione si conferma prioritaria all'interno delle aziende, soprattutto se praticata con il supporto di piattaforme innovative di eLearning e mobile learning. In quest'ambito rientra anche l'apprendimento delle lingue, fattore sempre più imprescindibile nelle aziende che guardano all'internazionalizzazione.
Da una ricerca realizzata da Fluentify, società attiva nel settore della formazione aziendale, tramite la sua innovativa piattaforma di tutoring online per l'apprendimento delle lingue, emerge che oltre l'88% degli intervistati - HR Manager di medie e grandi dimensioni - attribuisce una elevata priorità alla formazione linguistica in azienda. Non solo, la competenza linguistica viene considerata un aspetto abilitante nell'avanzamento della carriera. Il 50% degli HR manager sostiene che saper padroneggiare una o più lingue straniere è un vantaggio competitivo per chi desidera intraprendere un percorso di crescita professionale.

La tradizionale lezione frontale in aula ha i giorni contati

Il digitale amplifica e potenzia la formazione in azienda dando una spinta verso l'efficienza e l'efficacia ed è considerato un fattore abilitante per guidare il cambiamento.

Il concetto di aula classica, sebbene rimanga la soluzione scelta dal 18% degli intervistati, pian piano viene sostituito da una proposta formativa "blended" che abbina alla lezione in aula il corso online, fino a lasciare il posto a una formazione supportata da piattaforme digitali, molto più efficace e su misura. Il 72% dei partecipanti sostiene infatti che la propria azienda stia implementando progetti di mobile learning, esplorando anche soluzioni aziendali come il gaming (16%) che puntano a incrementare l'engagement dei dipendenti.
Anche il microlearning, con formazione su contenuti molto verticali, che possono colmare in breve tempo la mancanza di competenze specifiche, è tra le modalità innovative su cui le aziende si stanno focalizzando. Flessibilità ed accessibilità, costo, qualità del tutor, customizzazione del piano formativo, possibilità di monitorare i progressi, interattività sono, infatti, nell'ordine le caratteristiche valutate nella scelta di un fornitore per la formazione linguistica aziendale.
Per quanto riguarda le lingue su cui si decide di investire, l'inglese rimane la lingua predominante, seguita dal francese (32%), dallo spagnolo (20%) e dal tedesco (16%).

Percentuali che rispecchiano i principali Paesi destinatari delle esportazioni italiane.

La formazione linguistica è una vera e propria leva per attrarre e trattenere talenti

In un contesto come quello odierno dove gli HR hanno sempre di più l'esigenza non solo di attrarre e ma anche di trattenere i nuovi talenti, la formazione viene considerata dal 100% dei partecipanti un elemento che contribuisce positivamente alla retention aziendale e dal 92% come fattore positivo per attrarre talenti.
Non solo dunque uno stipendio adeguato, benefit aziendali e smart working, ma anche la possibilità di costruire un percorso formativo su misura e personalizzato che garantisca una crescita professionale continua.

Se il budget è ridotto intervengono i programmi di formazione finanziata

Nonostante la crescente necessità delle aziende di investire nelle competenze linguistiche del proprio personale, la percentuale del budget dedicato alla formazione linguistica rispetto al totale del budget destinato alla formazione si attesta tra il 15% e il 30%. Il 17% reputa sostenibile un budget a persona superiore a 1000 euro, il 30% una fascia tra i 200 e 500 euro per la formazione di un dipendente, così come il 30% è disposto a spendere tra i 500 e i 1.


000 euro. Per far fronte alla scarsa disponibilità di budget delle aziende, intervengono i programmi di formazione finanziata: l'80% delle aziende partecipanti al sondaggio vi aderisce, in particolare a Fondimpresa e Fondirigenti.
Volgendo lo sguardo al 2020, gli HR nel 68% dei casi continuano a focalizzare la loro l'attenzione verso il tema della digital transformation e dell'impatto che questa ha sull'organizzazione aziendale. La necessità di incrementare l'engagement dei dipendenti risulta inoltre un tema molto caldo nel 64% dei casi.
Questi dati confermano un trend in atto che vede la crescita inarrestabile di piattaforme di tutoring online come Fluentify. Il punto di forza della piattaforma, che oggi conta 150 clienti attivi in diversi settori merceologici e oltre 55 mila studenti, è quello di offrire un piano formativo altamente personalizzato che garantisce agli utenti la possibilità di conversare con oltre 180 tutor certificati, madrelingua e con esperienza di insegnamento in azienda, collegati da tutto il mondo.
"ll digitale è oggi sempre di più uno strumento di cambiamento, in grado di amplificare e potenziare la formazione linguistica in azienda", sostiene Giacomo Moiso, CEO di Fluentify.


"È un fattore abilitante che dà la possibilità di personalizzare la formazione di ogni dipendente, renderla fruibile in qualsiasi momento, mettendo al centro del piano formativo le relazioni umane tra tutor e partecipanti. Grazie a proposte più innovative, basate su avanzate tecnologie digitali, gli HR manager hanno, inoltre, la possibilità di monitorare il ritorno sull'investimento in tempo reale. Proprio per questo Fluentify da sempre ha puntato sull'innovazione per rendere più efficiente ed efficace l'apprendimento delle lingue".


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