BusinessCommunity.it

06/11/2019

fare

A rischio la stabilità finanziaria delle aziende in Europa occidentale

Tesch (Atradius): per quest'anno non s'intravede la fine della difficile situazione congiunturale, e anche per il prossimo le previsioni non sono positive. Crescono le insolvenze

In aumento quest'anno i casi d'insolvenza in Europa occidentale, dopo anni di sostanziale stabilità. Si prevede che il 2019 si chiuda con un incremento delle insolvenze al 2,7%, un trend di crescita che dovrebbe confermarsi anche nel 2020.
ll rallentamento della crescita economica globale, il protrarsi della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, nonché l'incertezza relativa ai futuri rapporti tra Regno Unito ed Unione Europea sono considerati i fattori principali alla base di un atteso aumento dei casi d'insolvenza in Europa occidentale.
Secondo Andreas Tesch, Chief Market Officer di Atradius, "Per quest'anno non s'intravede la fine della difficile situazione congiunturale, e anche per il prossimo anno le previsioni non sono positive. Il contesto economico globale è peggiorato, e dovrebbe rimanere instabile nei prossimi mesi. Le previsioni indicano un ulteriore aumento delle insolvenze nel 2020, che metterà a dura prova la stabilità finanziaria delle imprese".
Secondo quanto emerge dall'edizione 2019 del "Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento a livello internazionale - Focus: Europa Occidentale", le transazioni commerciali tra aziende vedono un più frequente ricorso alla concessione di credito commerciale rispetto allo scorso anno, verosimilmente per sostenere la crescita della domanda interna e rimanere competitive sui mercati esteri.


In media, il 60,4% del valore totale delle transazioni commerciali tra aziende in Europa occidentale è stato effettuato a credito (lo scorso anno il dato si attestava al 41,4%). Questo dato raggiunge il 67,2% in Europa orientale, il 50,9% nelle Americhe e il 55,5% in Asia-Pacifico (passando rispettivamente dal 38,8%, 45,8% e 48,1% dello scorso anno).
Nel dettaglio, le aziende danesi sono le più propense a concedere credito ai propri clienti (75,5% di vendite a credito) e quelle francesi le meno convinte (44,6%). Nel mezzo il dato relativo alle vendite a credito degli intervistati italiani pari al 52,9% del totale delle vendite tra aziende, al di sotto della media europea del 60,4%.
Restano sostanzialmente stabili le tempistiche medie concesse dai fornitori ai clienti per saldare le fatture. Non sorprende il fatto che la continua incertezza sulle relazioni future tra il Regno Unito e l'Unione Europea abbia sensibilmente acuito la percezione del rischio di credito da parte delle aziende del Regno Unito (dilazioni di pagamento medie concesse pari a 20 giorni, rispetto ai 24 giorni dello scorso anno) e dell'Irlanda (28 giorni, rispetto ai 31 giorni di un anno fa).

Restano, invece, superiori alla media per l'Europa occidentale (pari a 34 giorni) le dilazioni di pagamento medie concesse dalle aziende italiane, che si attestano a 51 giorni dalla data di emissione della fattura.
Per quanto riguarda i crediti insoluti, circa il 30% del valore totale delle fatture B2B emesse dagli intervistati in Europa occidentale nell'ultimo anno è rimasto non pagato alla scadenza. Il dato sale al 35,1% nel Regno Unito, si attesta al 31,3% in Italia, e tocca il minimo al 20,3% in Danimarca.
La valutazione della solvibilità degli acquirenti, unitamente all'invio di solleciti di pagamento, sono le attività di gestione del credito commerciale più frequentemente utilizzate in Europa occidentale. La Grecia è la più attiva in tal senso (39% di media degli intervistati) mentre l'Italia si posiziona al 42%, contro una media del 35% per l'Europa occidentale.
Commenta ulteriormente Tesch: "Grazie ad una efficace gestione del flusso di cassa, le aziende possono ridurre il rischio di un default finanziario devastante a causa di un acquirente insolvente".



Massimo Mancini, Country Manager di Atradius per l'Italia, ha sottolineato che "il previsto aumento delle insolvenze in Europa occidentale per il 2019, che in Italia sale al 4%, dovuto alle tensioni politiche e commerciali a livello globale, unitamente ai ritardi di pagamento attesi dalle aziende intervistate nei prossimi mesi, indicano la necessità per le aziende del nostro Paese, in particolare per i nostri esportatori, di valutare con attenzione il merito di credito delle proprie controparti commerciali, soprattutto sui mercati esteri, e di attivare strumenti assicurativi di gestione dei crediti in grado di tutelare il flusso di cassa generato dalle proprie attività commerciali".


ARGOMENTI: marketing - retail - ecommerce - intelligenza artificiale - AI - IA - digital transformation - pmi - high yield - bitcoin - bond - startup - pagamenti - formazione - internazionalizzazione - hr - m&a - smartworking - security - immobiliare - obbligazioni - commodity - petrolio - brexit - manifatturiero - sport business - sponsor - lavoro - dipendenti - benefit - innovazione - b-corp - supply chain - export - - punto e a capo -

> Vai al sommario < - > Guarda tutti gli arretrati < - > Leggi le ultime news <

Copyright © 2009-2024 BusinessCommunity.it.
Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Tutti i Diritti Riservati. P.I 10498360154
Politica della Privacy e cookie

BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo


Copertina BusinessCommunity.it