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06/11/2019

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Massarini e Scolieri: 7 note di armonia manageriale

Pianoforte è un libro ispirazionale che consente di scoprire i propri punti di forza e di debolezza e agire per trovare la propria armonia, manageriale ed esistenziale

Le note musicali come competenze. Conoscerle, valutarle e identificare su quali agire. Pianoforte è uno strumento non convenzionale per il management e non solo, che unisce il mondo del lavoro alla musica. Ne abbiamo parlato con gli autori, Carlo Massarini e Ivano Scolieri.  

Come nasce questa idea?

Scolieri: nasce per dare uno spunto migliorativo ad una serie di strumenti già esistenti, che hanno l'intento di formare e sviluppare le persone, e che risultano oggi essere un po' tiepidi e non credibili. Principalmente perché la metafora dello sviluppo è un po' erosa. Se qualcuno ha bisogno di qualcosa di più piccante e più credibile, la legge ma poi non la mette in pratica.
Qui c'è la volontà di creare un qualcosa che sia più attinente, più collegato al vissuto delle persone, più sintonizzabile e che sia anche una metafora più credibile.
Anche lavorando, elaborando, osservando soprattutto una serie di attività fatte sul campo: le persone (anche i manager) nelle varie convention, quando c'è un inserimento musicale, dove c'è una metafora in cui si inserisce un musicista, notiamo che c'è sempre un grande seguito, si polarizza subito l'attenzione.


Unendo quindi l'effetto seduttivo della musica e notando che tanti strumenti formativi erano ormai al tramonto, facendo un brainstorming in solitaria e con persone molto valide al mio fianco, è nata la volontà di interpretare tutto ciò sottoforma di impianto armonico e quindi di scala melodica.
Massarini: la stessa cosa l'ho notata anch'io. Ho due esperienze in merito: una volta andai a fare un convegno istituzionale, ai tempi della New Economy e delle Dot Com, in Puglia. Ad un certo punto non ricordo perché la battuta arrivò sui Genesis e si bloccò tutto. Tutti i presenti volevano parlare solo dei Genesis.Un altro bell'esempio riguarda una convention molto importante, nella quale il top manager fece il suo discorso e fece a sorpresa una rentrée suonando "Wish you were here" dei Pink Floyd. Questo fa capire come la musica sia veramente pervasiva, specialmente tra i cinquantenni e i sessantenni che hanno vissuto quel periodo, che gli è rimasto nel cuore, che hanno avuto percorsi diversi di vita professionale, ma che a quello tornano molto volentieri.

Quindi nel libro abbiamo una parte più tecnica e manageriale, e dall'altra una più di atmosfera, di suggestione di ispirazione musicale. Le due cose insieme sono Pianoforte.
Scolieri: Ha avuto una genesi lunga, poiché gli elementi li avevamo da tanti anni, ma è servita una botta di "insight" per tramutarli in uno strumento solido. Infatti, l'invenzione della tastiera, cioè mettere un pianoforte davanti, è stato proprio il passaggio e la conversione potente di questo strumento.
Ci sono stati anche qui dei tentativi abbastanza tiepidi, e il fatto che abbiamo visualizzato prima un pentagramma per stabilire delle note e poi un pianoforte quasi per vedere come era ordinato e conosciuto. Il pianoforte è la scala melodica che è presente già nei bambini, la conosce anche chi non è appassionato di musica. "Do-Re-Mi-Fa-Sol-La-Si" è un qualcosa che tutti conoscono. Il libro ha un taglio particolare, ispirazionale. Avete scelto di parlare sia al lato emotivo sia al lato razionale del manager. Quale schema avete seguito?

Massarini: Abbiamo scelto di toccare le sette note e ad ognuna di esse abbiamo attribuito una competenza.


Tutto il gioco del libro si basa su questo.
Do come Dominio del sé, cioè la capacità di essere in controllo di quello che succede e il dialogo con sé stessi.
Re come la Responsabilità, quindi essere responsabili, essere abili nelle risposte ma anche capaci di mantenere le promesse che uno fa a sé stesso; il rapporto con gli altri.
Mi come Missione. Però come tua visione personale interiore di ciò che vuoi fare nella vita, dove vuoi arrivare, ed è il rapporto con i tuoi ideali.
Fa come Facilitatore o Facilitazione. E' la persona che riesce in un contesto aziendale (o musicale) a mettere tutti quanti d'accordo, dando ad ognuno il ruolo giusto e facendogli fare le cose giuste. Il Fa è il rapporto con la comunità circostante.
Sol come Soluzioni. E' il problem solver, quello che arriva e in qualche maniera - dopo aver visto la situazione - riesce a trovare una via di uscita, una strada migliorativa, o addirittura un'invenzione. Quindi è il rapporto con la fantasia, con la propria capacità creatrice.
La come Laicità. E' la capacità di esser distaccati dalle proprie emozioni, dalle ideologie, da ciò che la gente pensa e da quello che vorrebbe facessi? Insomma, essere abbastanza distaccati da prendere una decisione al di fuori di tutto il fattore emotivo.



Si è la Sincronicità. E' il rapporto con il tempo. E' la capacità di esser nel giusto tempo (in sincrono) con ciò che succede dentro di te e fuori di te e, possibilmente, allinearli.
Queste sette competenze vanno bene per chiunque. Ovviamente poi vanno benissimo per il manager che si trova in situazioni aziendali articolate, e per l'artista che deve anche creare in base a queste sue competenze personali. E' un libro ispirazionale dal quale chiunque può prendere qualcosa per crescere, migliorarsi ed evolversi.
Scolieri: in poche parole è un libro di self-help. Leggendolo uno trova subito delle risposte immediate. La struttura è interessante. Ha delle introduzioni che fanno un po' lo scenario della competenza, che viene declinata subito in "action" cioè strumenti pratici da attivare ogni giorno e praticare nel contesto di lavoro. Ci sono poi storie di esperienze dirette estratte da contesti aziendali importanti, e infine ci sono le metafore ispirazionali collegate ad autori musicali importanti, che Carlo con grande dovizia della storia è andato a riprendere e a collegare.
Il libro è quindi uno "stargate" potentissimo per passare dalla non competenza all'attivazione della competenza.




Come sintonizzarsi e applicare queste note?

Scolieri: Per entrare nel vivo del libro è obbligatoria una lettura totalmente libera. C'è subito la possibilità di fare una autovalutazione, molto facile e accessibile, per capire su quella competenza qual è lo "stato di salute". Questo consente di vedere subito se - per esempio - il Mi (la Missione) oppure il Fa (la Facilitazione) sono forti in quel momento e in che modo declinarli e forse offrirli anche ad altri, se forse vanno potenziati.
E dal momento che le beta-competenze in questo pentagramma sono altamente strategiche - non parliamo di competenze spicciole, strumentali, ma di competenze olistiche, potentissime - si può immaginare l'impatto che può avere su un professionista quando capisce se quella competenza deve essere attivata, con un fine tuning, oppure deve essere distribuita in condivisione con gli altri. Le famose Sharing Best Pratice.
Massarini: Mi sono trovato di fronte alla scelta dei personaggi - che all'inizio erano sette e poi sono diventati 21 - che incarnassero l'idea del mondo della musica.


Ed è stato un viaggio curioso, interessante. Alcuni erano in qualche maniera un po' scontati. Se si pensa alla responsabilità si pensa a Bono, a gente che ha agito in qualche maniera per il bene della società, almeno dal loro punto di vista. Altri erano più curiosi.
Facciamo l'esempio della sincronicità: David Bowie è uno molto sincrono con ciò che accade. Anzi, lui era un pre-sincrono, era sempre un un po' più avanti, quel minimo che ti fa essere un pioniere e non semplicemente un leader. Allo stesso modo Bob Dylan, che negli anni ?60 ha fatto evolvere la musica folk in una musica di protesta, e da lì poi in musica cantautorale, sicuramente era in sincronia con i tempi, al punto che molti lo consideravano un profeta. Una follia con il senno del poi, ma quello era l'effetto della sincronicità.
Poi c'è una terza persona. Mi sono chiesto: qual è l'evento sincronico che ha veramente colpito gli italiani? E ho pensato a Modugno. Quella sera del febbraio del 1959 a Sanremo, quando ha spalancato le braccia gridando al mondo "Volare", è stato sincrono col boom economico italiano.


Anzi, ne è stato l'annuncio. E' stato il momento nel quale noi italiani finalmente potevamo sognare, potevamo volare, diventavamo azzurri, e in qualche maniera si apriva un'era nuova, annunciata da un cantante che vinceva Sanremo. Quello è stato un bell'evento sincronico italiano.

Ma come si interviene sulle note per renderle efficaci e in armonia tra loro?

Massarini: lo scopo di Pianoforte è quello di creare armonia manageriale, quindi usare queste sette note per ottenerla. Se fossimo in un mondo perfetto, e non lo siamo, tutti noi avremmo un ottimo Do, un ottimo Re e via dicendo. Questo non succede. Magari si incontra una persona con un Mi, con una grande Missione, che ha uno scopo nella vita ma per esempio ha un Dominio del sé terribile, per cui litiga con tutti, è aggressivo, uno che non riesce a farsi amare. Oppure si può trovare un Facilitatore che fa molto bene il suo lavoro ma non ha responsabilità, per cui non riesce a conciliare le cose che vorrebbe fare con quelle che realmente fa.
Per cui ognuno di noi può trovare il suo fine tuning leggendo questo libro e pensandoci sopra.


E' un libro ispirazionale, che va letto con calma e riflessione. Dalla lettura si può apprendere dove si hanno le note forti e quali sono quelle deboli. Lo scopo del testo è migliorare, e creare quindi un'armonia, sulle note deboli e tenere ben salde quelle che sono forti.

Per concludere: quali sono le vostre noti forti e quelle deboli?

Scolieri: nel mio caso la nota forte è sicuramente il Do, per poter essere ogni giorno in un confronto con personaggi diversi - nelle aziende c'è un po' di tutto - tra cui soggetti passivi, aggressivi o magari estroversi. Bisogna dominare i sentimenti. La nota debole è il La, poiché trovare una oggettività, delle volte essere al di sopra di quella che può essere una affezione per un personaggio oppure un manager che ti strizza l'occhio, è complicato. Tutti abbiamo uno sbilanciamento, e quindi ho messo sotto controllo il mio La.
Massarini: anch'io ho un La debole, forse mi faccio condizionare un po' dalle emozioni. Però ho un Mi molto forte, quando voglio andare in una direzione ci vado con molta determinazione.



E' un po' il gioco che emerge dal libro: capire dove si è forti, dove si è deboli e trovare la propria armonia, manageriale ed esistenziale. Titolo: Pianoforte
Autori: Carlo Massarini e Ivano Scolieri
Editore: Hoepli


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