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30/10/2019

marketing

Ora i brand si schierano su temi sociali per non perdere la reputation

Ciccarelli (Trustpilot): se si fa questa scelta, bisogna però essere cauti e ponderare bene il tutto prima di lanciare la propria campagna di comunicazione. Si rischia la perdita dei clienti

Che si parli della guida di vasti movimenti di lotta su temi di natura etica (Patagonia), o semplicemente di re-immaginare il make-up sotto forma di prodotti per la cura della pelle (Glossier), la reputazione e i valori di un brand possono avere un forte impatto sulle decisioni di acquisto dei consumatori e su quanto si sentono vicini ad un'azienda.
Al giorno d'oggi ci si aspetta che i grandi marchi assumano sempre più il ruolo di punti di riferimento all'interno della società, generando così nei clienti una fiducia maggiore. I risultati riportati all'interno del rapporto speciale sul Barometro di Edelman mostrano che dal 2017 al 2018 la percentuale dei consumatori che scelgono cosa comprare in base a ciò in cui credono è salita dal 51 al 64 per cento. Un incremento di 13 punti percentuali che dimostra come gli acquisti basati sulle proprie convinzioni siano diventati la nuova norma.
Questo genere di consumatori cambia, sceglie, evita e a volte boicotta i brand che prendono delle posizioni nette sui temi di natura sociale.

Ciò significa che alle aziende non basta più offrire un prodotto eccellente ai clienti per conquistarli e che, anzi, possono perdere la loro fiducia al minimo errore. Al giorno d'oggi la popolarità dei brand dipende anche dall'impatto che questi hanno nella società, tanto quanto il prodotto e l'esperienza di acquisto che offrono.
Trustpilot può confermare che quando un brand prende posizione su un tema sociale, questo atto genera fiducia e fa crescere il passaparola positivo tra i clienti. Quasi il 48% degli acquirenti online ha consigliato un'azienda ad altri utenti sulla base di ciò in cui l'azienda stessa crede. Più del 54% degli utenti nel mercato europeo intervistati da Trustpilot, in particolare, ha affermato di avere maggiore fiducia in quelle aziende che prendono l'iniziativa in azioni di responsabilità sociale. Di contro, un'immagine del brand negativa può portare i clienti a dire ad altri consumatori di non acquistare da una determinata azienda.
Quasi l'83% degli appartenenti alla Generazione Z, la generazione più giovane di consumatori, ha affermato che consiglierebbe agli altri acquirenti di non comprare più i prodotti di un brand con una cattiva reputazione.


Ovviamente il prendere una posizione su di un tema sociale comporta un rischio non indifferente per i brand che, se sbagliano strategia, possono anche perdere clienti.
Molte aziende stanno cominciando a prendere posizioni su temi sociali e politici, come la campagna di moda in favore dell'immigrazione lanciata da Jigsaw. Il suo Head of marketing ha affermato: "Sapevamo di non voler approcciare questo tema allo stesso modo di Pepsi con Kendall Jenner e di non voler sostenere delle affermazioni di natura politica che fossero fini a sé stesse".
Secondo Claudio Ciccarelli, Country Manager di Trustpilot in Italia, "Se un'azienda si rivolge a un pubblico che include dei giovani, farebbe bene a considerare l'idea di prendere una posizione netta su dei temi di natura sociale. Ma se si fa questa scelta, bisogna anche essere cauti e ponderare bene il tutto prima di lanciare la propria campagna di comunicazione. Affermare pubblicamente un'idea su un tema di natura sociale può migliorare o peggiorare drasticamente l'opinione pubblica nei confronti di un'azienda, quindi è importante avere degli obiettivi chiari e conoscere bene il pubblico al quale ci si rivolge prima di compiere questo passo".



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