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Editoriale
E adesso datevi una mossa
Formato il nuovo governo giallo-rosso, completata l'infornata di sottosegretari, adesso ci si aspetta che vengano affrontati i problemi dell'Italia, bloccata ormai da mesi. Tenendo conto che uno dei due partiti che compongono la coalizione è il medesimo della precedente, si presume con gli stessi obiettivi, e che le Commissioni rimangono invariate, si dovrebbe arrivare al più presto al varo di norme e leggi che contrastino una congiuntura non proprio favorevole e che potrebbe peggiorare rapidamente se il prezzo del petrolio dovesse salire repentinamente. Invece, pare che la prima cosa cui vorrebbero mettere mano sia la legge elettorale seguita dall'apertura dei porti e dall'individuazione di nuove tasse. Difficile che da simili priorità il Paese ne tragga qualche vantaggio pratico. Ci sono decine di disegni di leggi ferme e pronte ad essere approvate o discusse. D'accordo che erano figlie del governo precedente, ma è difficile pensare che in nome della discontinuità, sia tutto lavoro da buttare. Specialmente se è frutto anche di chi oggi è ancora in maggioranza. Invece si preferisce discettare sui pagamenti elettronici o sulle future alleanze, come se il Parlamento non avesse nulla da fare. L'Italia pare bloccata baloccandosi con le nuove (vere o solo sperate) nuove alleanze a Bruxelles, o beandosi dello spread in discesa (per merito di Draghi e in calo da marzo). Guardarsi allo specchio mentre alla porta bussano mille problemi, dall'occupazione al lavoro, dall'aumento dell'IVA alla depressione dei consumi, non aiuterà certo il Paese. E' ora di darsi una mossa. Il mondo non ci aspetta.
Claudio Gandolfo
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