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Editoriale
La recessione invisibile
Il comparto manifatturiero è fondamentale per i Paesi più grandi dell'eurozona. E i PMI di HIS Markit ne sono la plastica rappresentazione, espressa in un solo valore che lo quantifica. 50 è la soglia del non cambiamento e l'Europa è ormai da dicembre 2018 in caduta libera, passando da un indice oltre 61 di dicembre 2018 a 47,7 di maggio. Quasi 20 punti in 6 mesi, un'enormità. L'incredibile è che chi va peggio di tutti è la Germania, 44.3 e trend in picchiata, con il peggior dato dal 2012. L'Austria tocca quota 47.8, la più bassa in otre quattro anni. Anche se di poco, pure il PMI dell'Italia è rimasto al di sotto di 50.0 (peraltro in risalita), mentre una crescita marginale è stata riportata in Francia e in Spagna, ma sono in calo vertiginoso. L'Olanda è ancora in territorio positivo ma il suo trend risulta drammaticamente in discesa. Il crollo verticale generalizzato parte per tutti a cavallo tra dicembre e gennaio. Non è che la frenata dell'economia mondiale, e conseguente recessione, è già cominciata ma non se ne parla?
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