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05/06/2019

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Account falsi, bot e fake news: il problema del web - Punto e a Capo

Nonostante sia più difficile usare identità inventate, il web pullula di account e notizie false

"Il 5% degli utenti attivi mensili di Facebook è falso", l'ha detto direttamente il documento redatto dalla società per spiegare la propria strada verso la trasparenza.
Un impegno impressionante, perché in un trimestre, sempre leggendo i dati, Facebook ha cancellato quasi 2,2 miliardi di account falsi.
Perché è un dato impressionante? Perché, sempre leggendo il rapporto, si scopre che sono quasi 2,4 miliardi gli utenti mensilmente attivi.
Avete capito bene, purtroppo il dato è decisamente allarmante.
Ma quello che deve preoccupare è il motivo per cui questi account vengono generati: per fornire identità false, per mostrare e far proliferare notizie false, per falsare i dati raccolti dalla piattaforma.
Un ragionamento che vale per Facebook, ma anche per tutti i social e in generale le piattaforme, come possono essere TripAdvisor, Booking, AirBnB o Amazon, dove addirittura i commenti o le recensioni possono decretare il successo o il fallimento di prodotti e aziende.
Un fenomeno che sta aumentando, nonostante l'accesso alle piattaforme sia sempre più chiuso, chiedendo verifiche incrociate mail+sms e via di seguito.

Facebook ha dichiarato di aver cancellato 1,2 miliardi di account dal sito nel 2018. Capite che c'è una vera e propria esplosione?
Ma perché prolifera?
Perché è una discreta fonte di reddito. Oltre a fornire commenti, recensioni e like e generare traffico fasullo, diventa cassa di risonanza per notizie e pubblicità, visto che con l'utilizzo di mezzi automatizzati (bot in gergo tecnico) è possibile alzare il livello di attenzione di un post.
In pratica, chi sfrutta questi meccanismi ha studiato a fondo il funzionamento degli algoritmi dei social, un po' come hanno fatto in tanti studiando il sistema di miglioramento del ranking di ricerca di Google in passato, e il gioco è fatto.
Oramai si creano sistemi per far capire agli algoritmi quello che questi desiderano, in pratica si sta scrivendo codice per le macchine, non per i clienti.
E sarà sempre peggio, perché arriveranno macchine che scriveranno codice per altre macchine in modo automatico, sempre con lo scopo di ingannare gli algoritmi e mostrare a noi "umani" quello che vogliono.



E' una battaglia che per ora i servizi web stanno perdendo. E non vedo possibilità di rivincita nel breve, se non cancellando account su account, ma quel punto lo faranno perché avranno verificato un danno. @gigibeltrame su LinkedIn e su Twitter

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