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22/05/2019

economia

I green bond dei mercati emergenti possono sbloccare investimenti necessari legati al clima

Secondo un report di Amundi e IFC, ci sarebbero opportunità per 29.000 miliardi di dollari in sei settori nelle città urbane degli EM fino al 2030

I Mercati Emergenti sono l'area più esposta ai rischi legati al cambiamento climatico, ma devono affrontare una sfida senza precedenti per ridurre il ricorso ai combustibili fossili all'interno delle loro economie, pur mantenendo un percorso di sviluppo economico sostenibile. Soddisfare le esigenze di finanziamento per costruire nuove infrastrutture compatibili con queste sfide richiede capitali provenienti sia dal settore pubblico che da quello privato.
E' quello che emerge dall'Amundi-IFC Emerging Market Green Bond Report 2018, il primo documento che si concentra esclusivamente sugli investimenti in green bond nei Mercati emergenti.
Si stima che il capitale degli investitori istituzionali privati oggi disponibile all'interno dei mercati sviluppati si attesti sui 147.400 miliardi di dollari. Tuttavia, continua ad essere una sfida il trasferimento di questo capitale negli Emergenti attraverso adeguate opportunità di investimento. La stima delle opportunità di investimento non sfruttate si attesta ad un totale di 29.000 miliardi di dollari e si articola in sei settori chiave (rifiuti, energie rinnovabili, trasporti pubblici, acqua, veicoli elettrici ed edifici verdi) nelle città dei Mercati emergenti fino al 2030.

Le opportunità nel settore delle energie rinnovabili, inoltre, dovrebbero essere anche superiori a tale stima, se includiamo le aree non urbane.
I green bond rimangono il modo attraverso cui i Mercati emergenti possono finanziare progetti che permettano di alimentare la loro stessa crescita in modo sostenibile. Dal 2012 al 2018 sono stati emessi green bond per un totale di 140 miliardi di dollari in 28 mercati e l'IFC, sulla base dei dati disponibili, stima che possano aumentare fino a 210-250 miliardi di dollari entro il 2021. Le istituzioni finanziarie devono svolgere un ruolo di primo piano nello sviluppo dei green bond dei Mercati emergenti, settore in cui rappresentano oltre il 50% delle emissioni, ma la sfida rimane quella di diversificare la gamma di emittenti, cosa che potrebbe aprire la porta a società private non finanziarie nell'utilizzo dei green bond.

Lo stato attuale del mercato dei green bond nei Mercati emergenti

La prima emissione di green bond nel contesto degli Emergenti è avvenuta nel 2012 in Sud Africa, ma la crescita globale del segmento è stata trainata dalla Cina, con l'Asia orientale e la regione del Pacifico che contano per l'81% del mercato.

Nonostante il calo delle emissioni obbligazionarie globali nel 2018, i green bond degli Emergenti hanno continuato a registrare un costante flusso di emissioni: sono stati emessi 43 miliardi di dollari di green bond, con l'esordio di nuovi emittenti in sei paesi.
Le istituzioni finanziarie dei mercati sviluppati, che hanno rappresentato il 18% del totale delle emissioni di green bond, sono il maggiore settore di emissione nei mercati emergenti, raggiungendo il 57% delle emissioni complessive, seguite dalle società non finanziarie al 25%, dalle agenzie governative per il 14%, dai titoli di Stato con il 2% e da enti e amministrazioni locali con l'1%. Nei mercati emergenti, le energie rinnovabili costituiscono il settore più importante per l'impiego dei proventi, mentre i settori a basse emissioni di carbonio, l'acqua, gli edifici verdi e i rifiuti sono gli ambiti più importanti.
Il volume delle emissioni di green bond nei mercati emergenti varia da 1,5 milioni a 4,4 miliardi di dollari, con un volume medio per singola emissione pari a 385 milioni di dollari. Circa il 34% sono emessi in valuta forte, ed escludendo la Cina, le emissioni in valuta locale rappresentano il 6% del totale di emissioni di green bond dei mercati emergenti.


Circa la metà delle obbligazioni ha un rating di credito - di queste, circa il 90% è investment grade.
Mentre il mercato dei green bond nei Paesi emergenti ha inizialmente registrato una crescita più lenta rispetto ai paesi sviluppati, c'è stato un significativo recupero da parte degli emergenti in termini di quota di emissione. Le emissioni di green bond nei mercati sviluppati si sono attestate su circa il 2,4% delle emissioni nei mercati sviluppati l'anno scorso, con i green bond negli emergenti che rappresentano il 3% delle emissioni degli Emergenti.
Secondo Yerlan Syzdykov, Head of Emerging Markets in Amundi (nella foto), "siamo impegnati a diffondere la conoscenza e la leadership di pensiero per affrontare le principali sfide sociali che il mondo si trova a fronteggiare. Contribuire allo sviluppo della finanza sostenibile è fondamentale per mobilitare gli attori della sfera politica e gli investitori nella lotta contro il cambiamento climatico. Siamo orgogliosi di aver contribuito a questo studio che fornisce una visione unica del mercato in rapido sviluppo dei green bond nei paesi emergenti e del potenziale ancora da sprigionare".



Paulo de Bolle, IFC's Global Director del Financial Institutions Group ha aggiunto: "Siamo contenti della nostra collaborazione con Amundi per sottolineare il significativo potenziale di investimento racchiuso nel segmento della "finanza verde", un potente strumento nella lotta contro il cambiamento climatico. Il mercato per i green bond è cresciuto rapidamente negli ultimi anni e si prevede che gli emergenti contribuiranno sempre più a questa traiettoria di crescita in futuro. In questo contesto, è fondamentale che sia gli emittenti che gli investitori dispongano delle informazioni necessarie per continuare a investire nel segmento dei green bond, in particolare nelle economie in crescita dei mercati emergenti".


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