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17/04/2019

digital

Consentire la continuità di business con la data protection 

Papini (Acronis): ll mercato ci richiede di certificare i dati, un backup, un ripristino. Noi abbiamo adottato una tecnologia blockchain, su piattaforma Ethereum

I dati e la protezione degli stessi sono uno degli argomenti sempre e comunque al centro delle discussioni e degli interessi di imprenditori e manager. Lo sviluppo dell'economia digitale sta creando una serie di problematiche del tutto nuove e una serie di necessità che prima non erano nemmeno ipotizzabili.
Abbiamo intervistato Mauro Papini, South Europe, Med & Me Country Director di Acronis, con lo scopo di comprendere meglio in quali direzione sta muovendosi il mercato e come le aziende possono oggi tutelarsi contro la perdita delle informazioni.

Partiamo da voi: Acronis oggi che tipo di azienda è?

Siamo una multinazionale, abbiamo sedi in 18 Paesi e clienti in 150, abbiamo oltre cinquantamila partner e nel segmento consumer, tanto per citare un dato, abbiamo oltre cinque milioni di clienti. Il nostro cloud gestisce cinquemila zettabyte di dati delle oltre cinquecentomila aziende che sono clienti. Sono numeri importanti, soprattutto perché noi eroghiamo servizi piuttosto eterogenei, per proteggere i device, i server sia fisici sia virtuali, lo storage e il mobile.



Il cloud è importante per Acronis e per i clienti?

Assolutamente fondamentale per noi, visto che ormai tutte le applicazioni nascono sul cloud, non si tratta del "porting" di applicazioni vecchie e rappresentano oggi una percentuale crescente del fatturato. I clienti prima erano orientati tutti su applicazioni da installare "on promise", mentre oggi il cloud sta prendendo piede. Il cloud prevede un modello di business diverso, non fatto di licenze ma di consumo, per cui abbiamo dovuto ragionare su parametri diversi rispetto al passato.

Voi siete nati con il backup e il recupero dei dati, oggi il disaster recovery è predominante.

Il disaster recovery è predominante perché è una conseguenza del backup e del recupero dati, è un'evoluzione del servizio. I clienti apprezzavano moltissimo la possibilità di fare un clone della macchina, ma poi si è capito che i tempi di ripristino dovevano diventare minimi e nel frattempo venivano richiesti altri servizi. Se a questo, poi, cerchiamo di capire che ci sono delle vulnerabilità nei servizi dei cloud pubblici, è chiaro che le nostre soluzioni dovevano evolversi in direzione della protezione delle informazione a prescindere da tutto, ramsonware su tutti.



Dati, informazioni e protezione: qual è la tendenza attuale?

Il mercato ci richiede di certificare i dati, di certificare un backup, di certificare un ripristino. Noi abbiamo adottato una tecnologia blockchain, su piattaforma Ethereum, al fine di certificare i dati e ci ha permesso di espanderci considerevolmente in alcuni mercati particolari, come quelli dei professionisti quali avvocati o commercialisti, proprio perché possiamo offrire questo servizio in modo molto semplice. Cyber protection è una buzzword, ma noi siamo attivi nei due elementi principali: data protection, appunto, e storicamente nell'Endpoint protection. Concetti come accesso ai dati o encryption li diamo per assodati, oggi siamo sul fronte dell'intelligenza artificiale per proteggere i dati dei vari dispositivi. Analizziamo il comportamento delle macchine nei confronti dei dati e siamo in grado di intervenire non appena si evidenzia qualche cosa di anomalo, inoltre rendiamo molti file del tutto inaccessibili all'esterno. Questo ci permette di fornire una risposta all'utente in tempo reale, ma non solo, di fare in modo che quasi non si accorga che è successo qualcosa di strano.




L'esperienza con il Team Williams di Formula 1 è stata di aiuto?

In questi anni, il team non ha registrato un minuto di downtime dei servizi e questa è la risposta migliore che possiamo dare. I dati che vengono registrati in un week-end di Formula 1 sono tantissimi e questo ci permette di misurarci su dati rilevanti in tempo reale.

Quali sono i mercati verticali che vede più interessanti in questo momento?

La robotica è una frontiera interessante perché servono dati, memorizzazione veloce, sicurezza e replicabilità. Poi c'è l'automotive, dove anche qui come per la robotica i servizi sono i rete ma non i cloud, e si deve intervenire rapidamente perché un blocco si traduce in milioni di euro di perdite di fatturato. I nostri sistemi permettono di abbattere i failure e quindi consentire la continuità di servizio.


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