Come e perché è cambiata l'economia
Haskel e Westlake ci fanno capire che cosa è e come si misura l'economia intangibile, perché è così importante e quali conseguenze produce
Una volta, per dare un valore al patrimonio, di contavano beni ed oggetti, palazzi e terreni, animali, e schiavi. Era molto tempo fa, ma almeno avevamo delle certezze. Ora tutto diviene intangibile, con casi limite di imprese che valgono di più per gli asset immateriali che posseggono rispetto ai beni fisici con i quali producono la loro offerta.
Senza poi perdere il concetto di reputazione, intangibile per definizione, ma sempre più rilevante nel determinare il valore da riconoscere ad un bene.

Di tutto questo ragiona con dovizia ed arguzia, il recente volume "Capitalismo senza capitale, L'ascesa dell'economia intangibile", scritto da Jonathan Haskel e Stian Wastlake, e pubblicato da FrancoAngeli.
Un mondo nel quale la ricchezza è certamente nel prodotto ma dove internet, network, ricerca, brevetti, marchi, know how più di macchinari e fabbriche, sono i generatori di valore economico.
Il testo affronta questa evoluzione, soffermandosi su come queste nuove tendenze cambieranno lo stesso funzionamento dell'economia.
Non è un azzardo immaginare cosa e come gli algoritmi e l'AI (Intelligenza artificiale) incideranno su tutto questo. Ma ciò che interessa non è tanto l'affermarsi di nuovi modelli di business, totalmente virtuali, che gioco forza debbono essere intangibili per sfruttare a fondo le possibilità che offre la tecnologia.
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