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31/10/2018

idee

Esponenziale a chi?

Pedretti (Manageritalia): una nostra ricerca svela come i manager stanno approcciando nuove tecnologie, nuovi modelli di business e organizzativi

Benvenuti nell'era dell'Esponenziale. Un'era di movimento, possibilità, impatto ed empowerment. Questo la promessa del World Business Forum 2018 che si svolgerà il 30 e 31 ottobre a Milano e del quale Manageritalia è come sempre partner.
Così, seppure il tema sia ormai una realtà e da tanti anni ne parliamo e lo agiamo con i nostri manager, ai primi di ottobre abbiamo fatto insieme a WOBI e con il supporto di AstraRicerche un'indagine su oltre 1.000 dirigenti associati.
L'obiettivo? Capire se almeno le aziende più strutturate, quelle che hanno all'interno dirigenti, si stanno muovendo e stanno sfruttando le infinite possibilità offerte dalle nuove tecnologie e dalla sottesa innovazione nei modelli di business e di lavoro.
Partiamo dalla situazione attuale. A detta dei manager intervistati solo un'azienda su cento non ha introdotto nuove tecnologie e innovazione negli ultimi tre anni. E per uscire dalla generalizzazione tre quarti (73%) le hanno introdotte in modo molto (30%) o abbastanza (43%) forte.

E, aspetto ancora più interessante, nel 90% dei casi questo upgrade ha inciso eccome: per il 18% hanno impattato molto, portando addirittura a cambiamenti radicali e per il 60% hanno impattato abbastanza senza però stravolgere il modello di business. Cambiamenti che hanno interessato soprattutto il marketing (46%), l'organizzazione aziendale e il lavoro delle persone (40%), le strategie di business (40%), lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi (34%), il processo produttivo (33%) e le modalità con cui raggiugere i risultati (24%). Con marketing, organizzazione e strategie di business che sono al top anche per l'impatto di questo cambiamento.
Ma questo è solo l'inizio. Il cambiamento percepito e vissuto dai nostri manager è veramente disruptive e esponenziale. Lo dimostra il fatto che nove dirigenti su dieci (91%), affermano con forza che oggi non è più possibile affrontare i nuovi e continui cambiamenti in una logica di pianificazione, solo sulla base delle esperienze maturate in passato. Gli intervistati dicono che è necessario passare da una mentalità incrementale a una esponenziale, puntando a innovare e a liberare il vero potenziale personale e professionale delle persone.


Un buon passo in avanti anche culturale, ma serve di più. Infatti, gli stessi manager affermano a larghissima maggioranza (74%) che la loro azienda sta investendo sufficientemente in strumenti innovativi e risorse necessarie ad affrontare l'era esponenziale, ma per due su tre (53%) si potrebbe fare di più. C'è poi un manager su quattro (26%) che dice che la sua azienda non sta investendo sufficientemente.
Un richiamo a fare di più che continua e si amplia riguardo alle persone. Infatti, pensando non solo all'organizzazione per cui lavorano ma più in generale alle imprese che conoscono, solo un quarto dei manager intervistati (28%) afferma che sono attente a cogliere e a far crescere il potenziale personale e professionale delle risorse umane. Per la metà degli intervistati (49%) invece l'attenzione verso le persone è ancora insufficiente, mentre per uno su quattro è addirittura inesistente (23%).
Bulgaro o quasi il riconoscimento che - a fronte dei continui cambiamenti, che stanno determinando una profonda trasformazione culturale all'interno delle organizzazioni - un leader deve prima di tutto e soprattutto saper sviluppare e comunicare una visione in grado di ispirare e unire il suo team (75%).


Tutto parte da qui.
A chiudere questa forte affermazione di volere e dovere andare con ancora più forza verso una gestione del business e delle persone esponenziale, vediamo cosa serve per mettere tutto in sinergia e ottenere delle performance elevate nel lungo periodo. Su tutto, con percentuali intorno al 45%, creare una cultura aziendale aperta al cambiamento e all'innovazione, saper ispirare e motivare le persone a raggiungere un obiettivo comune e avere persone valide e preparate e accompagnarle in un continuo sviluppo e aggiornamento. A seguire troviamo definire obiettivi chiari (36%) e percorsi organizzativi snelli, agili e adeguati per raggiungerli (33%). A legare il tutto in modo vincente quattro aspetti core: premiare il merito, entrare in rete con l'esterno, affrontare i rischi come prassi, pensare "out of the box".
Insomma, i manager intervistati non hanno dubbi. Il continuo progredire dell'innovazione tecnologica accelera il cambiamento e ormai il tradizionale modo di fare business diventa obsoleto. Le opportunità per uno sviluppo strutturale ci sono tutte e per farlo diventare esponenziale, quello che servirebbe tanto a un'economia e un Paese che da troppo tempo sono al palo, serve cambiare il mindset e di conseguenza il modo di fare impresa.


Per farlo serve anche un ingrediente di base: la managerialità. Serve che le aziende si dotino tutte, anche mettendosi in rete e collaborando su alcuni aspetti, di una vera presenza e gestione manageriale. Di un management che agisca non tanto sul controllo, ma sul liberare le potenzialità di business e persone, innovando anche nell'agire il suo ruolo.

Enrico Pedretti, Direttore Marketing Manageritalia


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