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Editoriale
Speriamo nella resilienza italiana
Come si può ottenere una sana crescita se il tasso di disoccupazione è tra i peggiori d'Europa (solo Grecia e Spagna peggio di noi), ed i consumi latitano anche perché le famiglie o non possono non intendono spendere, in previsione di un autunno che si preannuncia difficile? Ma partiamo dal lavoro. L'Istat indica che "la stima delle persone in cerca di occupazione a giugno registra un aumento (+2,1%, +60 mila). La crescita della disoccupazione riguarda entrambi i generi e tutte le classi di età. Il tasso di disoccupazione sale al 10,9%, in aumento di 0,2 punti percentuali su base mensile, cresce anche quello giovanile che si attesta al 32,6% (+0,5 punti). La diminuzione congiunturale dell'occupazione coinvolge soprattutto gli uomini (-42 mila) e le persone di 35 anni o più (-56 mila). Nell'ultimo mese crescono i dipendenti a termine (+16 mila) mentre il calo si concentra tra i permanenti (-56 mila) e in misura più contenuta tra gli indipendenti (-9 mila). A fronte della diminuzione dei dipendenti permanenti e degli autonomi continuano a crescere i dipendenti a termine". Quindi lavoro più precario, dove c'è ancora, e insicurezza sul proprio futuro: un vero bollettino di guerra. Sono gli effetti del Jobs Act, visto che questo governo non ha ancora avuto modo di legiferare in materia. Se a questo aggiungiamo che il Pil nell'eurozona (fonte Eurostat) è previsto in frenata per l'ultima parte dell'anno e per il 2019, c'è da chiedersi come sia possibile invertire la tendenza. Specialmente per l'Italia del nuovo governo, che non è certo visto di buon occhio a Bruxelles, ma anche a Parigi e Berlino, nonostante che per Merkel e Macron all'orizzonte si profilino tempi molto, molto complicati. Certo è che senza politiche sul lavoro che ritornino ad assicurare certezze economiche alla famiglie, oltre che una adeguata capacità di spesa, anche i nostri consumi interni, vero pilastro mancante delle fondamenta del Paese, sarà impossibile uscire dalla crisi. E siamo già troppo deboli per far fronte alla prossima che si sta palesando a livello globale. Speriamo nello stellone italico e nella memorabile resilienza degli italiani.
Il prossimo numero di Business Community sarà online il 5 settembre.
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