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Editoriale
E dall'uovo uscì il CFC
Eccolo l'uovo di Pasqua del FMI, quello che ci esorta a tagliare ancora le pensioni. Christine Lagarde ha infatti annunciato che sarebbe opportuno creare un fondo centralizzato di bilancio nell'Eurozona, il "Central Fiscal Capacity" o CFC. Questo dovrebbe essere supplementare e non sostitutivo della capacità di bilancio dei singoli Paesi membri, che dovrebbero partecipare investendo lo 0,35% del loro Pil ogni anno. Quindi un altro strumento che si affianca a MES (o fondo salva-stati). L'accesso al fondo (con relativi interessi) sarebbe possibile solo se si rispettano le regole, la disciplina di bilancio in primis, ha spiegato Lagarde, e dunque incentiva la responsabilità a livello nazionale. La Managing Director del FMI ha ricordato che l'economia è in buona salute ma "i venti contrari ci sono, come il populismo e le sirene del protezionismo". E infatti la Lagarde ha spiegato come occorra accantonare fondi nei momenti di prosperità poichè "l'Europa deve far di più per essere più resiliente alla prossima crisi, perché prima o poi un rallentamento economico arriverà".
Tralasciamo il fatto che l'Italia, come per il MES, ci metterà i soldi (tanti) ma quasi sicuramente non ne beneficerà, ci chiediamo come possa esser definita un'economia in crescita quella del Bel Paese con una disoccupazione reale alle stelle, stagnazione dei consumi, e un'inflazione in brusca frenata e ormai tendente allo zero. Ma dove vede il momento di prosperità la Lagarde?
Sarà un nuovo tributo a Bruxelles che renderà ancora più problematici i conti dello Stato e gli spazi di manovra del futuro governo.
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