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07/02/2018

economia

Sarà un anno ricco di opportunità

Lanza (Hedge Invest): sarà interessante per M&A, per bond di emittenti finanziari e quelli corporate. Attenzione al comparto Tecnologia, Media e Telecomunicazioni

Tra finalizzazione delle trattative sulla Brexit, elezioni in Italia e politiche di Trump via Twitter, siamo certi che il 2018 non deluderà sul fronte delle opportunità di investimento. La struttura del mercato è completamente sbilanciata e impreparata ad assorbire qualsiasi shock sostanziale e sostenuto, dopo dieci anni di costante apprezzamento di tutte le asset class, dai Treasury alle criptovalute. Nel breve termine, restiamo vigili nei confronti di una sorpresa (in positivo) sui dati inflazionistici - che vediamo come la maggiore fonte potenziale di volatilità - in quanto segnalerebbe l'inversione della politica espansiva della Banca Centrale Europea. Allo stesso tempo, prestiamo attenzione ad altri potenziali fattori scatenanti della volatilità, incluse le imminenti elezioni in Italia e il rischio geopolitico in Medio Oriente e in Asia, costantemente presente, ma non prezzato in modo adeguato dai mercati.
L'approccio per quest'anno sarà quello di rimanere posizionati per trarre vantaggio dall'aumento della volatilità che osserveremo nei principali mercati, proteggendoci, al contempo, dai rischi macroeconomici.

In questo modo, saremo pronti a cavalcare le diverse ondate di volatilità su tutto lo spettro dei mercati e, ovviamente, in special modo nel reddito fisso e nel credito.

Settore dei bond di emittenti finanziari: un trend da cavalcare

Vediamo un solido potenziale per gli emittenti finanziari europei nel 2018 e quindi continuiamo ad essere molto attivi in questo comparto, sia dal punto di vista del credito che in quello azionario. Stiamo assistendo a un continuo miglioramento dei fondamentali per il credito bancario europeo, in quanto i bilanci continuano a rafforzarsi, e ci aspettiamo che questo consolidamento acceleri in modo generalizzato, creando opportunità molto interessanti. In generale, l'allentamento delle pressioni dovuto alla pulizia dell'esposizione ai crediti non performanti sarà positivo per gli spread periferici di Spagna e Portogallo. In Italia vediamo dei rischi per le valutazioni azionarie di alcune banche, i cui prezzi dei titoli restano incerti. Contemporaneamente, però, ciò potrebbe essere un'opportunità sul lato del credito di questi stessi istituti.
Uno dei temi chiave del 2018, in generale, sarà la reflazione, che creerà opportunità, soprattutto per i titoli azionari delle banche più sensibili ai tassi di interessi.

Inoltre vediamo positivamente anche alcune società specializzate nel settore dei pagamenti, la cui crescita dei titoli azionari è stata e sarà guidata dall'evoluzione tecnologica.

Corporate bond: molti eventi all'orizzonte

Il comparto dei corporate bond sarà ricco di eventi nel 2018. Crediamo che oggi i corporate bond siano molto costosi e, in questo momento più che mai, il rischio non è prezzato adeguatamente essendo - nella stragrande maggioranza dei casi - sottostimato. Il settore si contraddistingue per:
1) una compressione della capacità di generare alpha dagli operatori in un mercato in appiattimento (l'eccesso di liquidità creato dalle banche centrali si è riversato sul mercato rendendolo molto omogeneo);
2) un approccio degli operatori che non tiene conto della qualità degli emittenti;
3) un comportamento molto rischioso degli investitori costretti a uscire dalle asset class più conformi al loro profilo di rischio per entrare in aree del credito più volatili alla ricerca di rendimento;
4) un atteggiamento attendista degli investitori che hanno liquidità in portafoglio che non vogliono entrare a questi livelli nel settore, ma voglio strutturare un eventuale storno.



Queste condizioni delineano il quadro perfetto per una strategia basata sull'analisi dei fondamentali come la nostra, in quanto offrono un territorio fertile per andare short (ribassisti) con bassi costi di carry (il costo delle cedole per le posizioni corte è infatti contenuto dato l'attuale livello dei tassi). Inoltre, in questo contesto i bond tendono a salire sulle cattive notizie e, dopo aver reagito in modo eccessivo, tendono poi a trattare sopra il fair value, per via della domanda in eccesso. In questo mercato bisogna essere veloci a reagire, in quanto il target price può essere raggiunto più rapidamente del previsto.
Alcune delle maggiori opportunità che prevediamo in ambito corporate sono rappresentate dalle grandi società con una struttura delle fonti di finanziamento molto complessa, che stanno attraversando una fase di ristrutturazione. Questo tipo di situazioni offre opportunità sia sul fronte del credito che su quello equity attraverso operazioni di arbitraggio. In secondo luogo, vediamo opportunità in settori generalmente poco amati, dove un elemento catalizzatore potrebbe attrarre nuovamente gli investitori, come il comparto TMT italiano, e il settore retail e quello Oil&Gas nel Regno Unito.


Infine, la compressione di rendimento tra bond senior e subordinati permetterà agli investitori di andare short su determinate aziende con costi di carry minimi.
Il 2018 sarà un anno molto intenso anche sul fronte M&A, soprattutto negli Stati Uniti, dove il nuovo trattamento fiscale dei fondi esteri rimpatriati dovrebbe stimolare l'appetito delle aziende verso le operazioni di acquisizione. Il solido contesto economico sia negli USA che in Europa dovrebbe anche alimentare la fiducia delle imprese nell'espandere i propri business tramite nuove acquisizioni. L'evoluzione tecnologica sta impattando profondamente alcuni settori e, di conseguenza, ci aspettiamo di assistere a un aumento delle operazioni infra-settoriali. Continueremo a investire prendendo posizioni sulle transazioni annunciate per sfruttare i disallineamenti di prezzo e monitoreremo alcune situazioni prima dell'annuncio di fusioni/acquisizioni, soprattutto in quei casi che sono sostenuti dalle nostre view sui fondamentali.

Tecnologia, Media e Telecomunicazioni

In questa area ci sono società molto indebitate e con grossi limiti al modello di sviluppo per la regolamentazione di settore.


In particolare, le società tradizionali soffrono i competitor che hanno tecnologie di cloud computing e sono sostanzialmente attaccate su tutti i fronti dai concorrenti più giovani che stanno capitalizzando tecnologie in grado di beneficiare di economie di scala grazie alla fornitura ai clienti gli stessi servizi delle "vecchie telecom company", a costi vicino allo zero.
Questo ambiente competitivo costringerà le aziende già fortemente indebitate a indebitarsi ancora di più nel tentativo di rimanere competitive, o tramite operazioni difensive di M&A o investendo pesantemente in tecnologie dove sono già troppo arretrate per poter riagganciare i competitor.
In pratica, dovranno fare molto di più per i clienti, in cambio di molto meno. Vediamo e ci aspettiamo molte opportunità per andare short sul debito delle aziende tradizionali altamente indebitate, il cui vantaggio competitivo sta diventando obsoleto. Il nostro focus sarà sull'identificare i modelli di business sostenibili che si dimostreranno vincenti nel gioco distruttivo/costruttivo della tecnologia.

Filippo Lanza, gestore del fondo HI Numen Credit, Hedge Invest


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