Usa il mouse, frecce o sfoglia se touch
Editoriale
Se il contesto narra un'altra storia
I dati Istat ed Eurostat parlano chiaro. Nel III trimestre il Pil dell'Italia cresce dell'1,8% su anno, mentre in Germania del 2,8%, in Francia del 2,2%, e nel Regno Unito disastrato dalla Brexit dell'1,5%. Negli USA del 2,3%. Per capire però correttamente occorre guardare al contesto. L'Italia cresce, trascinata dall'export e trainata dalle performance degli altri Paesi, ma cresce poco, rimanendo lontanissima dai dati di PIL del 2008. In pratica, quando gli altri Stati crescono, noi cresciamo meno, e quando calano, caliamo di più. Un dato su tutti: sempre Eurostat ci dice che in settembre la produzione industriale nell'eurozona è scesa su base mensile dello 0,6%, mentre in Italia dell'1,3%. Su anno, l'eurozona ha visto un +3,3%, l'Italia un +2,4%. Quindi, visti i segnali di crisi finanziaria prossima ventura, l'Italia si presenterà ad affrontare il problema in posizione molto più debole del 2011, visto che ogni indicatore da allora è sostanzialmente peggiorato. A questo vanno aggiunti stagnazione dei consumi, un'inflazione in calo, un sistema bancario sotto scacco BCE, disoccupazione diffusa, un debito pubblico in eruzione, e che il governo sta varando una finanziaria elettorale che si limiterà a "calciare in avanti il barattolo", in modo da lasciare che i problemi non risolti da anni ricaschino sul prossimo esecutivo. Chissà perché finora Padoan non ha ancora azzardato le sue previsioni da sempre ultra-ottimistiche (fin dai tempi dell'OCSE non ne ha azzeccata una) sul 2018 dell'Italia.
E le parole di Katainen suonano come trombe di guerra a cui il nostro ministro ha deciso di non rispondere. Perchè non sa cosa dire?
In questo numero
Idee e opinioni
Cover Story
Finanza e investimenti
Marketing
Digital Business
Fare Business
Sport Business
Leisure
BusinessCommunity.it
Settimanale economico finanziario
Direttore Responsabile:
Gigi Beltrame
Direttore Editoriale:
Claudio C. Gandolfo
Per informazioni clicca qui.