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01/11/2017

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Occupazione: qualche segnale di ripresa ma troppo timido per poter parlare di punto di svolta

Maltagliati (CornerJob): l'ago del barometro si posiziona ancora sul "variabile". la vera ripresa non può che passare attraverso la modernizzazione del concetto di lavoro

Che la situazione del mondo del lavoro non sia affatto rosea lo indica chiaramente l'Istat con le sue statistiche mensili. L'Italia ha un tasso di disoccupazione ancora troppo alto e con scarse variazioni rispetto a 12 mesi fa. CornerJob, l'app leader nel settore della ricerca del lavoro attraverso dispositivi mobili, ha comunicato i risultati dell'Osservatorio sul Mercato del Lavoro per il terzo trimestre 2017 e le previsioni per il quarto. Vediamo i principali risultati.

In lieve discesa la ricerca dell'occupazione fra i giovani (ma non fra i giovanissimi)

Secondo quanto rilevato da CornerJob la percentuale dei giovani alla ricerca del lavoro nella fascia 18-24 anni rimane ancora alta (sopra il 55% e in aumento di quasi 15 punti percentuali rispetto al secondo trimestre 2017). Ma questo dato non è così preoccupante. Per la maggior parte di essi (oltre l'80%) stiamo infatti parlando di ragazzi ancora alle prese con lo studio. Per i quali quindi il lavoro più che l'inizio di un percorso professionale è un "tampone" finanziario nel corso delle vacanze estive.

Un timido segnale di ripresa appare invece dalle rilevazioni in fascia 25-30, dove i giovani alla ricerca di un impiego scendono dal 18% del trimestre precedente al 16%. Ma due punti percentuali, soprattutto nella stagione estiva, non bastano a giustificare l'ottimismo. Questa diminuzione deriva dal fatto che molti approfittano, in estate, dell'offerta di occupazioni stagionali, in mancanza di migliori opportunità, ma sono ben consci che a settembre ricomincia la caccia al tesoro. Il dato viene confermato anche dalla presenza femminile al lavoro (di oltre 10% più alta rispetto agli uomini). Le donne, spesso, proprio in questa stagione di scuole chiuse, accettano occupazioni a breve termine o part time. In modo da equilibrare un work-life balance più complicato. Nella fascia over 30 invece la situazione è ancora preoccupante con una percentuale di chi cerca lavoro che supera il 30%.
"È proprio questo segnale l'ago della bilancia", commenta Mauro Maltagliati, Co Fondatore e CEO Italia di CornerJob. "Perché si riferisce a quella fascia socioeconomica che ha la necessità di intraprendere un percorso professionale vero.

Non stiamo più parlando degli stagisti o di giovani in "esplorazione", ma di persone ormai molto profilate spesso con almeno tre esperienze precedenti alle spalle e che ora vogliono qualcosa di più solido di un'occupazione con contratto trimestrale. Intendiamoci, la parola precarietà (in questi mesi diventata quasi una parola d'ordine), non fa più così paura. È qualcosa con cui ci stiamo confrontando da quasi un decennio ormai. II problema è la crescente instabilità a fronte di un'offerta che, da una parte chiede flessibilità, ma che strutturalmente si fa sempre più rigida".

La Lombardia e il Lazio si confermano alla guida del mercato del lavoro. Al terzo posto la Campania

La Lombardia conferma il suo ruolo di regione-guida del mercato del lavoro catalizzando quasi il 23% delle offerte (ma subendo una flessione di 9 punti rispetto al trimestre precedente). Al secondo posto, ma a meno quattro punti percentuali, si posiziona il Lazio che totalizza oltre il 19% delle offerte di lavoro. La Campania regge al terzo posto a quota 11,5% (in leggero aumento rispetto al secondo trimestre), seguita da Piemonte, Emilia Romagna, Toscana e Veneto sostanzialmente stabili con un ex-aequo a quota 6%.




(Ri)cercarsi agenti immobiliari e di commercio

Dopo il boom del turismo dei primi sei mesi 2017, il settore immobiliare e, più in generale le ricerche di agenti di commercio, tornano in primo piano, catalizzando oltre il 45% delle offerte di lavoro e oltre il 27% delle offerte. Anche questo dato riflette il ritmo stagionale che vede l'occupazione turistica crescere molto nei primi sei mesi dell'anno (quando cioè si prepara la stagione estiva) per poi registrare una battuta d'arresto. "Tuttavia", commenta Maltagliati, "questo boom immobiliare del terzo trimestre è abbastanza diverso rispetto a quello dell'anno scorso. Ed è in parte legato al turismo. Mi riferisco alla "Airbnb economy", ovvero al mondo degli affitti a breve termine. Un settore in forte crescita, destagionalizzato soprattutto in Italia, così ricca di città d'arte e di grandi eventi. Un settore di fatto gestito - oltre che dalle piattaforme online - dalle agenzie immobiliari sul territorio, in grado anche di seguire l'hospitality a 360° e in assenza dei proprietari degli appartamenti". Seguono a oltre 30 punti percentuali di distanza, i servizi alla vendita e la ristorazione.




Quarto trimestre 2017: bene, ma non benissimo

L'aspetto più importante è l'inversione di tendenza. Dopo un anno, finalmente, anche limitandoci ai dati che rileviamo sulla piattaforma di CornerJob (che chiaramente hanno un valore indicativo), si vede un'offerta d'impiego più movimentata e un numero di candidati sulla fascia d'età più popolosa (quella degli under 30) in leggera flessione. Ed è un dato significativo. Perché il mercato del lavoro si basa sulle aspettative e le aspettative si formano sulla percezione del presente. Quindi il fatto che gli indicatori economici siano passati al segno "+" è segnale di ottimismo cauto ma in crescita, nonostante gli imprenditori lamentino ancora l'assenza di interventi strutturali più decisi a livello sia fiscale, sia, più in generale, di politica economica.
"Osservando i trend dei dati in nostro possesso", osserva Maltagliati, "per i prossimi mesi ci aspettiamo una crescita più decisa soprattutto nelle capitali economiche: Milano, Torino e Roma e nei distretti industriali del Nord-Est, che sembrano aver superato con maggior vigore il guado.


Passando ai settori, posso prevedere una crescita delle assunzioni nell'HoReCa, nella distribuzione e nel turismo in generale. Ma terranno molto bene anche l'immobiliare e i servizi alla vendita.
Detto questo - conclude Maltagliati - l'ago del barometro si posiziona ancora sul ?variabile'. Per vari motivi. In primis, è vero che quantitativamente l'occupazione è aumentata, ma non si può dire lo stesso sotto il profilo qualitativo. I contratti a brevissimo termine (tre mesi) sono aumentati e destinati ad aumentare. Così come sono in aumento (e lo saranno, soprattutto per il settore del commercio) i contratti temporanei (meno di un mese). E infine, con l'autunno, risorge l'offerta del cosiddetto lavoro ?low cost': il mercato degli stage. Che di per sé non è un fattore negativo, se non fosse per il permanere del significato che questo tipo di posizione ha assunto negli anni della crisi. Passando cioè da momento di "tirocinio" (e quindi lavoro in cambio di formazione) a reperimento di manodopera a costo quasi zero.
Quindi il fatto che i numeri dell'occupazione siano in aumento, per il momento coincide solo in parte con l'aumento del numero di occupati.


Io ritengo, anche sulla base delle altre realtà in cui CornerJob opera, come Francia e Spagna, che la vera ripresa non possa che passare attraverso la modernizzazione del concetto di lavoro. Parlo di smart working, di organizzazioni collaborative, di digitalizzazione del recruitment. E non ne parlo solo io: il dibattito in Italia è aperto da molti mesi. Spero pertanto (ma non sono molto ottimista) di sorprendermi, nell'ultimo trimestre dell'anno. Nel caso di un passaggio un po' più deciso di queste parole d'ordine dai tavoli dei convegni a quelli degli HR manager".


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