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Editoriale
Tutti vogliono una casa in Italia
Sembra di esser tornati indietro di secoli: Italia terra di conquista da parte di francesi, spagnoli, austriaci, tedeschi ecc. E non venivano per le nostre bellezze paesaggistiche o i prodotti dell'enogastronomia, ma sempre per portare da casa nostra a casa loro i nostri risparmi, sotto forma di requisizioni o di tasse. Oggi non è cambiato nulla. Chi comanda in eurozona ha da sempre messo gli occhi sul nostro patrimonio privato, fatto di immobili e titoli di stato. Prima ha iniziato l'ineffabile Macron che auspicava una tassa sul suolo, di fatto espropriando parzialmente le proprietà private. Che significa altre imposte alla casa. Poi ci si è messo lo stato: pochi sanno che la Legge di Stabilità in approvazione permetterà la cessione dei crediti di Equitalia ai privati, i quali potranno rivalersi sulla prima casa di residenza dei morosi senza i limiti imposti esistenti per lo Stato e per Equitalia in particolare. Fantastico. E per finire, Jens Weidmann (capo della Bundesbank), parlando del loro scorretto surplus commerciale, ha affermato che "sapete che una ricerca tra i Paesi dell'eurozona ha dimostrato che le famiglie italiane hanno un patrimonio superiore delle famiglie tedesche? Non penso però che qualcuno auspichi un trasferimento di patrimoni dall'Italia alla Germania". Ecco, quando Weidmann sarà capo della BCE dopo Draghi il debito italiano non avrà più alcuna copertura e diventerà facile occasione di vendite allo scoperto per gli speculatori. Il governo italiano, qualsiasi esso sia, dovrà porvi rimedio attraverso alte tasse sui patrimoni (case) della classe media italiana, trasferendo di fatto quella ricchezza alle banche tedesche (e francesi), finalmente monopolio del board della BCE. Siete d'accordo?
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