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Editoriale
Moneta unica conseguenze diverse
Che l'euro non fosse solo una moneta ma un sistema di governo lo scriviamo da anni. E che questo fosse impostato per ottenere una perdita di competitività (oltre che a mettere in crisi le banche, le aziende, i consumi ecc.) dei Paesi periferici era manifesto. La moneta italiana è sopravvalutata e quella tedesca sottovalutata, come ammette ormai anche l'FMI. E ci ha fornito anche le cifre: una ipotetica divisa tedesca sarebbe oggi sottovalutata del 15% mentre quella italiana sarebbe sopravvalutata di circa un 5%. Una situazione che si protrae da anni e che ha consentito a Berlino di accumulare un surplus mostruoso, in spregio ai trattati di Maastricht. Eppure la Germania era entrata nell'euro come il grande malato d'Europa, ma grazie al cambio fisso ha capovolto la sua posizione. Holger Zschaepitz, caporedattore della sezione economica del Die Welt, ha recentemente scritto su Twitter commentando un grafico che "...l'Italia ha bisogno di una svalutazione della propria moneta. L'euro italiano sopravvalutato porta alla deindustrializzazione". Naturalmente, si è ben guardato dal proporre che l'euro tedesco necessiti di una rivalutazione, che automaticamente renderebbe più competitive le economie dei Paesi del Sud Europa e non solo l'Italia. Ma è sintomatico che anche in Germania cominci a uscire, a pochi giorni dal voto, la vera causa delle crescenti ricchezza tedesca e povertà italiana: l'euro. C'è ancora qualcuno che pensa che sia "solo" una moneta?
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