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19/07/2017

digital

D'Angelo: Quora parla italiano e la community crescerà

La qualità delle domande e risposte alla base del servizio, che in italiano ha l'occasione di crescere

Adam D'Angelo è stato Chief Technology Officier di Facebook e si potrebbe aprire una discussione sul fatto che abbia abbandonato un posto di lavoro in una delle aziende più innovative al mondo per creare una startup, ma il ragazzo, visto che è ancora giovane, è abituato a rispondere a questa domanda.

Partiamo proprio da qui: uscire da Facebook e aprire una startup, una bella sfida.

Sentivo il bisogno concreto di creare una mia startup che potesse fare davvero progredire l'umanità.

Obiettivo semplice! Come è nata l'idea di Quora?

Ho sempre amato la conoscenza, e dal 2009, anno di creazione, ci siamo resi conto che l'interazione attraverso domande è un modo naturale per diffondere la conoscenza. Abbiamo creato una startup che potesse far circolare le idee in modo migliore di quelle che c'erano a quell'epoca. Per fare questo, avevamo bisogno di coinvolgere il maggior numero di persone sia per le domande sia per le risposte.

Il modello è quindi la creazione di una comunità, corretto?

Sì, la comunità di utenti è fondamentale.

Tutti si possono iscrivere alla rete e porre o rispondere a domande. La nostra soluzione permette di far diventare alcune risposte più rilevanti di altre. L'idea che sta alla base di Quora è semplice: diffondere la conoscenza in tutto il mondo.

Quindi è in Italia perché nasce la versione italiana?

Sì, infatti sebbene l'inglese sia una lingua universale, non tutti parlano inglese. Quindi, per raggiungere un numero maggiore di persone è necessario aprire a più lingue.

In inglese i contenuti sono di qualità, almeno nelle prime risposte. Come farete per la nostra lingua?

La qualità per noi è tutto. Nel momento in cui una persona pone una domanda su Quora, la comunità cerca di rispondere nel migliore dei modi. I nostri sistemi cercano di far giungere quella domanda alle persone giuste, che abbiamo scoperto nel tempo molto afferrate in quell'argomento e che quindi possono offrire risposte corrette e coincise. E' un sistema che funziona piuttosto bene e che è in grado di migliorare le risposte nel tempo. Pensiamo ad un argomento tecnico, le risposte finiscono con il tenere conto delle novità, per esempio degli aspetti normativi, e questo permette di ottenere risposte sempre aggiornate e migliori.



Così, di primo acchito, c'è moltissima informazione su Quora: avete stimato quanta?

Oggi su Quora si può trovare una quantità di domante e risposte per cui non sarebbe sufficiente una vita per leggerle tutte. Da qui la nostra sfida: far arrivare e diffondere le domande e risposte giuste alle persone che le richiedono in quel determinato momento.

Ma ognuno di noi ha interessi differenti, come fate a consentire la personalizzazione?

Il nostro algoritmo seleziona le domande che potrebbero incontrare i gusti degli utenti e le mostra nella homepage personale. A differenza di altri servizi che forniscono risposte a quesiti più o meno precisi, noi cerchiamo di avere un punto di vista neutrale, ossia diamo spazio spesso anche alle opinioni. Per capirci, dopo un controllo delle risposte e delle fonti, molto spesso le risposte non sono contemplate su Wikipedia, quindi c'è un buco su internet. Noi cerchiamo proprio di scrivere quanto ancora non è ancora stato scritto su Internet. Può sembrare presuntuoso, ma è quello che accade molto più spesso di quanto possa sembrare.


Ovviamente si entra nel mondo delle opinioni e dei consigli, quindi dell'opinabile e non verificabile facilmente.

Il modello di business di Quora qui in Italia?

Negli USA abbiamo avviato una raccolta pubblicitaria legata ai temi, mentre per ora non è prevista nessuna monetizzazione dei contenuti per il mercato italiano. Lo scopo ora è far crescere la community e farla maturare, poi vedremo. I computer saranno un concorrente di Quora? Pensiamo al machine learning...

In realtà si parla molto di machine learning e di intelligenza artificiale, ma oggi i computer e gli algoritmi non sono in grado di risolvere alcune tipologie di problemi, soprattutto se c'è un'elevata complessità. Un algoritmo risponde a determinati comandi e variabili, difficilmente sarà in grado di dare una risposta esauriente a su una tematica complessa. Esistono molti sistemi che già oggi scrivono articoli giornalistici sull'andamento della Borsa o delle previsioni del tempo. Non esistono per fare un resoconto di un evento perché ci sarebbero troppe variabili, sfumature e opinioni di cui tenere conto e solo un essere umano, attualmente, soddisfa quell'esigenza.



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