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05/07/2017

leisure

Leadership al femminile: un mix complesso

Il libro di Cuomo e Raffaglio vuol dimostrare come la femminilità possa tradursi in leadership, proteggendo la propria identità senza cedere alle lusinghe del conformismo, in contesti che selezionano e premiano stili di pensiero omologanti

Cosa rende le donne manager diverse e migliori dei colleghi uomini? Fare impresa al femminile è diverso da maschile? Come si misura il successo degli stili manageriali e di leadership al femminile?
A queste interessanti - e per alcuni provocatorie - domande propongono un'interessante risposta Simona Cuomo e Martina Raffaglio nel loro ultimo libro "Essere leader al femminile. Costruire nuovi modi di fare imprese" (Egea 2017). Un viaggio alla riscoperta del femminile, del suo talento, della sua natura, del suo modo di pensare, interpretato in ottica manageriale.
Un percorso individuale per donne e uomini che vogliano arricchire le organizzazioni e la società di opzioni differenziate dei modelli di leadership.
Simona Cuomo è professore di Leadership e di HR Management, coordinatrice del Diversity Management Lab presso SDA Bocconi School of Management, mentre Martina Raffaglio, laureata in Filosofia, Master in Business Administration presso SDA Bocconi School of Management, è docente di Leadership ed HR management. Abbiamo intervistato le due autrici.

Come è nata l'idea di questo lavoro a 4 mani?

"Da una collaborazione più che decennale fra noi due curatrici sulla ricerca e la formazione sui temi della leadership al femminile.

Ci è sembrato importante farlo per chiudere un percorso di riflessioni, di studi e di vita che ci ha guidato in questi anni. Quello che osserviamo nella società e nelle imprese non basta, è monco e non produce impatti positivi. Abbiamo coinvolto più autrici esperte di discipline differenti perché è fondamentale comprendere lo stesso tema da angolazioni diverse: una prospettiva multidisciplinare arricchisce lo stesso punto di vista e apre più opzioni rispetto a cosa è necessario fare" spiegano le autrici del testo.

Quali sono i tratti distintivi della leadership al femminile?

L'ascolto, l'inclusione, l'interdipendenza, l'empatia, la forte e naturale tensione al benessere dell'altro, l'etica della responsabilità e la capacità di connettere più aspetti simultaneamente, la comprensione e la gestione della complessità... Insomma, un mix complesso.

Le differenze nello stile manageriale femminile e maschile si sono accentuate in questo periodo di crisi economica?

Si è detto che se ci fossero state più donne nei CdA delle grandi banche d'affari, probabilmente non sarebbero fallite. Al di là di questo, l'archetipo del femminile si fonda sull'etica della cura perché le relazioni sono vissute come parte integrante dell'essere, mentre quello maschile si basa sull'etica dei diritti perché l'autodefinizione è basata sull'indipendenza e sulla distinzione dagli altri.

Con questo non si può semplificare e dire che è il genere che avrebbe cambiato le sorti economiche, ma che uno stile di gestione impostato ad un'etica femminile - che avrebbe potuto essere agito anche da persone di genere maschile - avrebbe potuto evitare i grandi fallimenti che hanno portato alla crisi economica. Oggi l'accento posto sui temi della responsabilità sociale, della diversity e delle sostenibilità del business sono più vicini al modo di sentire, di vedere e di agire del femminile

Cosa fare all'interno dell'organizzazione aziendale per sviluppare la leadership femminile?

Non basta essere donna per adottare uno stile di leadership femminile. Molte donne adottano lo stile premiato dalla maggioranza: più orientato al compito che alle relazioni; più efficiente che efficace, più orientato al breve termine che al lungo periodo, più competitivo che inclusivo?.. Va cambiato il mindset di chi gestisce il potere perché non avvenga più il fenomeno dell'affiliazione, dell'old boy network e della pressione al conformismo. Le donne che arrivano ai vertici delle imprese e della società civile sono costrette ad assumere spesso i comportamenti prevalenti del gruppo al quale si uniscono per sentirsi accettate.


Tradiscono perciò la loro autenticità per camuffarsi da quello che è premiato, preferito dalla maggioranza.

E' possibile identificare, sulla base della vostra conoscenza, funzioni o settori in cui la leadership manageriale femminile è più completa ed efficace?

La necessità di fare rete e condividere le competenze fa sì che le donne possano esprimere con successo la propria leadership laddove si lavori su grandi progetti multidisciplinari e complessi. Ad esempio, è una donna la Chief Scientist della NASA (Ellen Stofan) a capo del progetto di studio delle possibilità di vita su Marte, studiate con un approccio che deve integrare competenze multidisciplinari (biologi, geologi, filosofi, sociologi, psicologi, astronauti, fisici, etc.) così come è una donna a capo della divisione New Energy di BP che studia l?utilizzo integrato di diverse fonti rinnovabili alternative per lo produzione di energia (fotovoltaico, eolico, biomasse), così come Daniela Ducato che nel sassarese produce beni utilizzando solo eccedenze e residui vegetali, animali e minerali , o la presidente del Cern, Fabiola Giannotti.
Inoltre sono da sempre più donne che uomini che fondano piccole imprese (da 2 a 3 soci) che consentono di adottare modalità di lavoro flessibile con grande attenzione al WLB (modello organizzativo lontano da quello delle grandi aziende).



Questi sono gli spazi pubblici in cui ad oggi è possibile osservare l'impatto dello stile di leadership femminile. Ma questo modus operandi a nostro avviso sarebbe fruttuoso e vantaggiose in ogni contesto dove sia possibile esprimerlo.

Cambiamento o ristrutturazione: in quale di queste situazioni la leadership manageriale femminile si esprime più compiutamente?

La missione di ristrutturare un'azienda prevede attività fortemente legate all'efficienza, al taglio dei costi, alla riduzione della forza lavoro. Attività che contrastano sia con l'etica della cura, sia con l'attenzione ai legami e alle relazioni. Inoltre richiedono di prendere decisioni impopolari con un forte orientamento ai risultati e la capacità di usare atteggiamenti direttivi per poter arrivare ai risultati in breve tempo, anche accentrando le decisioni. Aspetti che contrastano con la propensione femminile ad elaborare una vision collettiva e collaborativa, nonché ad una minore propensione al rischio.
In ogni situazione di cambiamento organizzativo è richiesto un allineamento di tutti i lavoratori che devono avvertire l'importanza di traghettare verso un nuovo disegno e sentirsi un tassello importante dello stato futuro.


Lo stile inclusivo, motivante, partecipativo, volto a coinvolgere e valorizzare il contributo di ciascuno è sicuramente più in sintonia con lo stato di cambiamento a cui le organizzazioni devono rispondere quotidianamente.

In un Paese dominato dalle PMI la leadership manageriale al femminile è diversa da altri contesti ove operano grandi gruppi?

Le donne in ruoli di vertice nelle PMI si ritrovano in queste posizioni più che ricercarle; le donne che siedono nei CDA hanno spesso legami di parentele a con la proprietà: sono le mogli le figlie le sorelle di? Nei ruoli di management spesso si occupano di personale e di amministrazione. Nelle PMI dunque il ruolo delle donne è spesso influenzato dalla divisione e dalle asimmetrie dei ruoli familiari; non parliamo dunque di diversità di stile, ma di una differente condizione di contesto.

Titolo: Essere leader al femminile. Costruire nuovi modi di fare imprese
Autori: Simona Cuomo e Martina Raffaglio
Editore: Egea
Pagine: 208
Formato: epub
@federicounnia - Consulente in comunicazione


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