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Editoriale
Saremo noi la prossima Grecia?
Tutto cominciò con una telefonata. "Pronto? Sono XY della sua banca. Parlo col signor KZ? Vorremmo proporle un prestito. Il tasso è decisamente interessante. Potrebbe cambiare l'automobile, andare in crociera, oppure fare un bel regalo a sua moglie". Naturalmente la banca era quella giusta, ma il correntista non aveva necessità di un prestito, e quindi declinò.
Poi, a mente fredda, gli venne in mente cos'era accaduto anni fa in Grecia, cosa aveva visto e sentito nel documentario il più grande successo dell'euro, in cui le persone ormai allo stremo raccontavano di come le banche telefonassero alle famiglie per proporre prestiti a basso tasso e scarse garanzie. Quasi una pioggia di soldi dal cielo con cui si acquistarono case, auto, cellulari, TV ecc. Poi quei debiti privati furono una delle maggiori cause che portarono la Grecia nel baratro. Da debito privato diventò debito pubblico per l'insolvenza delle banche. Da qui l'arrivo della Troika, che diede inizio alla predazione del Paese da parte di chi c'era dietro quei soldi facili, che li rivoleva subito e con gli interessi. Adesso in Grecia sono alla fame.
Sono passati anni, ma lo schema è sempre il medesimo: creare debito privato. Anche attraverso una tassazione impossibile. Solo che questa volta, la preda siamo noi.
E' l'Italia delle PMI, dei proprietari di case, delle famiglie risparmiatrici. Quello che non è riuscito in secoli con le armi tradizionali è sempre più vicino grazie a quelle finanziarie.
Ci salveremo anche stavolta? La crisi finanziaria prossima ventura ci rivelerà il nostro futuro.
In questo numero
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Settimanale economico finanziario
Direttore Responsabile:
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Direttore Editoriale:
Claudio C. Gandolfo
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