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17/05/2017

economia

Scenari europei dopo la vittoria di Macron

Sturkenboom (Russell Inv.): il rischio politico non è finito. Ora vanno monitorate le legislative di giugno e le elezioni italiane del 2018

In linea con i sondaggi, Emmanuel Macron ha vinto facilmente il secondo turno delle elezioni presidenziali francesi, conquistando il 66% dei voti. Il partito di Macron, En Marche! È ben posizionato anche nei sondaggi relativi per le elezioni legislative di giugno. Questo significa che Macron potrebbe avere maggiori possibilità di attuare le riforme rispetto alle previsioni. Infatti, invece di rappresentare una fonte di rischio, i trend politici nell'eurozona potrebbero diventare una fonte di potenziale rialzo.

Scenario politico nell'eurozona

La vittoria di Macron al secondo turno delle elezioni presidenziali francesi non sorprende. Questo risultato elimina uno dei maggiori rischi politici nella zona euro per il 2017. Le imminenti elezioni tedesche saranno uno scontro tra la Cancelliera pro-europea Angela Merkel e il pro-pro-europeo Martin Schultz, e non porteranno grossi rischi a livello di investimenti.
Sul fronte della politica francese, speriamo che il partito di Macron vinca anche le elezioni parlamentari del giugno 11 e 18 giugno.

In questo modo Macron avrà un'opportunità unica di attuare le riforme strutturali che, a nostro avviso, favorirebbero la crescita economica e la performance dei mercati. Se il partito di Macron non vincerà, dovrà probabilmente ricorrere a una coalizione con i Repubblicani di Fillon, che potrebbe limitare il suo spazio di manovra.
La vittoria di Macron - in combinazione con l'elezione del presidente Alexander van der Bellen in Austria e l'esito elettorale pro-europeo dei Paesi Bassi - suggeriscono che l'Europa continentale sembra resistere all'avanzata del populismo che abbiamo recentemente visto negli Stati Uniti e Regno Unito. Ci aspettiamo che le elezioni tedesche del 24 settembre seguano questa tendenza non populista. Continuiamo inoltre a credere i sistemi di welfare nell'Europa continentale siano riusciti a limitare l'aumento delle disuguaglianze che alimentano il populismo.

Focus sui rischi politici per il prossimo futuro

Con questa serie di eventi, stiamo valutando con cautela la possibilità che gli sviluppi politici nell'area euro diventino una fonte di potenziale rialzo, in contrapposizione al rischio di ribasso per l'azionario europeo.


Riteniamo che il fattore chiave per questo potenziale di crescita sarà rappresentato dalle elezioni del 2018 in Italia, che oggi vede il testa a testa tra l'euroscettico Movimento Cinque Stelle e l'europeista Partito Democratico. Tuttavia, lo scorso 1° maggio l'ex primo ministro Matteo Renzi ha riconquistato la leadership del PD con oltre il 70% dei voti alle primarie del partito. Se vincesse anche le elezioni, tutti i principali Paesi dell'area dell'euro sarebbero governati da progressisti pro-Europa. Questo, secondo gli strategist di Russell Investments, costituirebbe una solida fonte di upside per i mercati della zona euro.
Temiamo, tuttavia, che questo potenziale di rialzo possa, per contro, trasformarsi un potenziale di ribasso per i mercati del Regno Unito. Il presidente eletto Macron è stato chiaro sulla linea dura da tenere nei negoziati sulla Brexit. E sembra che anche altri leader dell'area euro siano d'accordo con lui. Un fronte unito su questa linea, costituirebbe una sfida significativa per il primo ministro britannico May.


Questo aumenta le probabilità che il Regno Unito debba pagare un conto considerevole per lasciare l'Unione Europea e che i favoritismi a livello commerciale siano molto limitati.

Mercati Europei

La notizia della vittoria di Macron non sembra aver avuto un grosso impatto sui mercati dell''eurozona. Riteniamo che questo dipenda dal fatto che questo risultato fosse stato già scontato dai mercati, almeno in parte.
Ora gli osservatori dei mercati sposteranno la loro attenzione sulle elezioni legislative francesi di giugno. Riteniamo che la vittoria del partito di Macron sarà positiva per i mercati europei. Dopo giugno, a dominare il dibattito sul rischio politico europeo, saranno invece le elezioni italiane del 2018.

Wouter Sturkenboom, Senior Investment Strategist presso Russell Investments
 


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