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Editoriale
Aspettando Godot
I trattati di Maastricht vendono sempre tirati in balla nostro sfavore, causa la famigerata clausola del 3% del rapporto deficit/Pil. Se dal punto di vista tedesco può anche esser corretto, avessimo un governo vero e con politici seri, si potrebbe facilmente ribattere che noi rispetteremo quel parametro quando la Germania rispetterà il parametro (che nei trattati è pochi righe sotto) del surplus di bilancio.
Infatti, la Germania vanta una bilancia commerciale con un avanzo primario unico al mondo, superiore alla Cina, che per i mitici parametri siglati nella cittadina belga non dovrebbe superare il 6%. Peccato che questa soglia sia sistematicamente superata (è al 9%), al punto di far minacciare Trump con i dazi doganali.
Tutti gli altri Paesi d'Europa da anni tacciono colpevoli su questo punto sperando che da Berlino facciano dei correttivi che certamente i tedeschi non faranno mai, se non su forte costrizione. Non cambieranno certo la loro natura. Persino la Lagarde (!) del FMI ha denunciato l'enorme e letale anomalia. Invece, senza pudore, la ministra tedesca socialdemocratica Brigitte Zypries se ne esce con un "Non dobbiamo vergognarci. Non è colpa nostra se all'estero piacciono i nostri macchinari e le nostre attrezzature". Una presa in giro per chi non ha nell'inno nazionale le parole "Deutscheland uber alles".
L'Europa e l'euro stanno piano piano cadendo sotto il peso di una moneta unica non più sostenibile dalla maggior parte delle economie che ne fanno parte. UK è andata e non ritornerà, nonostante gli sforzi dell'establishment di rallentarla o impedirlo. La Finlandia sta affondando. Gli altri Paesi, specialmente quelli della fascia mediterranea, sono stati razziati o (come noi) stanno per esserlo.
Nel frattempo, a Berlino si continua a festeggiare l'immenso surplus commerciale ai danni degli stati eurodotati nella nostra rassegnazione, ma anche le economie più affini a loro scricchiolano pericolosamente. E intanto Alitalia ha svenduto i suoi slot su Londra (alla compagnia dell'Oman!) e si appresta ad essere "concessa" a Lufthansa, azienda tedesca salvata a suo tempo dallo stato. I nostri asset strategici sono destinati a finire in mani straniere, come quelli delle Grecia. La logica è sempre quella: prima li affami, poi li compri a prezzo di saldo. E con coltello e forchetta in mano c'è anche la Francia di Macron, pupillo delle éuroelites.
E' il caso di svegliarsi (e in fretta) dall'incubo spacciato per sogno prima che sia troppo tardi.
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