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15/03/2017

idee

Per le donne under 30 l'Italia non è il posto giusto per crescere professionalmente

Corna Pellegrini (Allianz Global Assistance): ritengono che la meritocrazia venga applicata poco o nulla, in ambito sia accademico sia professionale. I migliori Paesi dove studiare: USA, UK e la Germania.

La percezione della gender equality in Italia è tutt'altro che positiva, e a pagarne il prezzo sono le giovani professioniste italiane: secondo il sondaggio condotto dal Monitor Allianz Global Assistance in collaborazione con il Forum della Meritocrazia e l'istituto di ricerca Nextplora, l'84% delle donne, tra i 25 e i 34 anni, ritiene che l'Italia sia un Paese dove la meritocrazia venga applicata poco o nulla, tanto in ambito accademico quanto in quello lavorativo.
Il 78% di loro crede, in particolare, che persistano pregiudizi verso il gentil sesso: è interessante notare come questa non sia una percezione unicamente femminile, visto che ben il 69% degli uomini, di età compresa fra i 25 e i 64 anni, ha fornito la medesima risposta.
Tra i principali responsabili di questa situazione, stando al 78% di tutti gli intervistati (uomini e donne, 25-64 anni), vi sono le istituzioni e la società civile italiane che non valorizzerebbero adeguatamente il talento femminile.
Le nostre istituzioni risultano poco attive anche se confrontate con quelle di altri Paesi: il loro impegno nelle pari opportunità, secondo il 67% del campione intervistato, è infatti inferiore rispetto a ciò che avviene all'estero, mentre per il 27% sarebbe in linea con quello di altri Stati.

Solo il restante 6% ritiene che in Italia si faccia di più rispetto ai Paesi stranieri.
"Le ricerche in campo economico rivelano che il tasso di occupazione femminile nel nostro Paese è purtroppo fermo al 47% da circa un decennio, così come la presenza di donne nel top management di aziende italiane rimane bloccata al solo 9%", afferma Paola Corna Pellegrini, CEO Allianz Global Assistance in Italia. "Al contempo, gli studi evidenziano che le donne sono una risorsa fondamentale nell'ambito familiare quanto in quello lavorativo, ma soprattutto che una leadership bilanciata tra uomini e donne è benefica per le organizzazioni e per l'intero sistema economico. È pertanto auspicabile che Istituzioni ed aziende contribuiscano concretamente al superamento di stereotipi e alla piena valorizzazione del talento femminile nella nostra società".
Per molte donne la possibile soluzione è solo una: partire. L'81% delle intervistate (25-64 anni) ritiene che la scelta migliore per una giovane donna che ambisce a una carriera di successo sia compiere o completare il proprio percorso formativo all'estero, ed è altrettanto significativo che il 70% delle donne under 30 immagini il proprio futuro lontano dall'Italia.



Sul podio delle mete più ambite, dove una giovane donna potrebbe più facilmente realizzarsi, troviamo gli Stati Uniti (per il 29% di tutti gli intervistati; il 30% tra le donne 25-34 anni), la Gran Bretagna (28% sul totale; il 19% nella fascia femminile 25-34 anni) e la Germania (rispettivamente 18% e 22% per le categorie sopracitate).
A seguire figurano l'Australia (indicata dal 12% degli intervistati e dal 14% delle donne 25-34 anni) e la Francia (rispettivamente 5% e 3%).
In generale, risulta che ben il 43% degli intervistati e il 47% delle donne tra i 25 e i 34 anni sceglierebbero Paesi extra-europei.


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