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26/10/2016

economia

Comprendere gli impedimenti strutturali alla crescita per agire al meglio

Truscott (Columbia Threadneedle): nell'attuale contesto di scarsa espansione economica, è essenziale individuare i veri fattori che contribuiscono a questa crescita anemica. Solo allora possiamo cominciare ad affrontare i problemi che abbiamo di fronte

Se consideriamo i bassi livelli di crescita economica nel mondo e le forze strutturali in gioco, e poi affianchiamo a queste forze l'ondata sempre più impetuosa di populismo, nazionalismo, rifiuto della politica tradizionale e opposizione al libero scambio e all'immigrazione, diventa quanto mai evidente che si tratta di fattori strettamente collegati. I tassi d'interesse sono pari o inferiori a zero da più di sette anni, le banche centrali di tutto il mondo hanno offerto stimoli monetari senza precedenti, mentre la domanda di moneta è così debole che in alcune aree d'Europa il costo del denaro attualmente è negativo. Se è vero che taluni mercati azionari hanno mostrato una tendenza al rialzo, lo stimolo di portata storica ha prodotto scarsi risultati in termini di crescita economica, il che testimonia quanto siano effettivamente potenti queste forze strutturali. Così potenti, interconnesse e complesse che la maggior parte dei politici non è disposta a o capace di spiegarle adeguatamente ai rispettivi elettori. Di seguito citiamo una serie di motivi per cui la crescita economica è anemica.

Le cause sono molteplici ed è la loro combinazione a renderle così incisive. Per alcune di queste carenze strutturali, basterà agire con decisione. Altre presentano maggiori difficoltà. Tuttavia sono convinto che, se cominciamo ad affrontare questi problemi, emergerà un quadro di crescita più favorevole.

Aspetti demografici

La crescita economica è legata alla crescita della popolazione e alla produttività della popolazione attiva. Purtroppo sono entrambe in declino. Nelle economie avanzate, la popolazione in età lavorativa è in calo, mentre in quelle emergenti la crescita della popolazione, sebbene positiva, mostra un tasso di incremento comunque decrescente. Di conseguenza, su scala mondiale la crescita della popolazione totale oggi risulta inferiore al 2% su base annualizzata. Anche la produttività della popolazione è scesa e questo fenomeno è più difficile da spiegare. Alcuni di noi restano perplessi dinnanzi ai cali di produttività in un mondo in cui la tecnologia è onnipresente ed efficace.

Variazioni in ambito tecnologico e nella spesa per investimenti

Durante un recente viaggio a Washington, mi sono registrato in albergo usando l'applicazione dell'hotel, ho evitato la fila al banco del check-in e ho usato la chiave elettronica ricevuta sul mio telefono per aprire la porta.

Ho attraversato rapidamente l'atrio e sono salito in camera, senza bisogno di interagire con nessuno. Preso dall'ammirazione per la tecnologia odierna, mi sono trovato a riflettere sull'impatto che questa ha sulla forza lavoro degli alberghi. Produrre l'applicazione ha probabilmente avuto un costo piuttosto basso. I benefici in termini di risparmi sui costi per la società potrebbero essere enormi, ma bisogna considerare l'effetto sulle persone, se non sono in grado di adattarsi rapidamente, ripensare i processi e fornire valore aggiunto. Forse non comprendiamo ancora appieno l'impatto pesante e largamente deflazionistico che la tecnologia sta avendo sull'economia. Non credo che l'impatto positivo della tecnologia sulla produttività venga misurato, come dubito che sia adeguatamente misurato l'impatto della tecnologia su alcuni settori, che determina una crescita economica strutturalmente più lenta. Ad esempio, Larry Summers, economista ed ex Ministro del Tesoro statunitense, ha sottolineato che la tecnologia alla base di Airbnb e Uber sta avendo, o avrà, un effetto negativo sui settori alberghiero e automobilistico.


Egli ha messo in evidenza anche un altro aspetto interessante della tecnologia che sta contribuendo a rallentare l'espansione economica: "Pensate al fatto che WhatsApp ha un valore di mercato superiore a quello di Sony, raggiunto senza bisogno di effettuare pressoché alcun investimento in capitale fisso. Pensate al fatto che una volta ci volevano decine di milioni di dollari per avviare una nuova impresa di un certo rilievo e che oggi molte nuove imprese di rilievo vengono avviate con centinaia di migliaia di dollari. Tutto questo significa una domanda di investimenti ridotta...". Sostanzialmente Summers costruisce un'argomentazione intorno alla crescita a lungo termine più lenta notando che molte forze stanno riducendo la domanda di investimenti, il che si manifesta attraverso i tassi d'interesse molto bassi. In termini relativi, la spesa per investimenti in rapporto al successo finanziario ha proporzioni minori. Costa molto costruire un'acciaieria, mentre non costa quasi niente sviluppare un'applicazione.

Disuguaglianza di ricchezza

Molto è stato scritto sulla crescente disparità di ricchezza in gran parte delle economie principali.


In parole semplici, una piccola parte della popolazione sta accumulando una quota sempre maggiore della ricchezza mondiale. Anche questa è una forza strutturale che sta riducendo il PIL. Le persone facoltose non spendono tutto il reddito di cui dispongono: in generale, tendono anzi ad essere risparmiatori netti. Al contempo, quelle in una fascia di reddito inferiore spendono, sebbene le loro remunerazioni siano rimaste sostanzialmente stagnanti negli ultimi vent'anni. Il problema per l'economia globale è l'esigenza che quei cittadini nelle fasce di reddito inferiori siano in grado sia di spendere sia di risparmiare, soprattutto in un'economia trainata dai consumi come quella statunitense. Il libero commercio e l'immigrazione sono considerati forze distruttive per i posti di lavoro e, per quanto sia in parte vero, il problema reale è che per troppe persone i redditi non crescono da troppo tempo. Ma intanto, per un piccolo segmento della popolazione il reddito è aumentato in misura esponenziale.

Il paradosso della parsimonia

Il paradosso della parsimonia è un concetto economico che, nella sua forma più semplice, postula che se tutti risparmiano e nessuno spende, l'economia non cresce.


I tassi d'interesse ultra-bassi sono stati concepiti per ridare slancio alle attività rischiose e incoraggiare i consumatori a rimettersi in gioco e tornare a spendere. Il problema è che, con quegli interessi così bassi, ora la gente si preoccupa per i tassi di rendimento sui risparmi. E invece di spendere di più, risparmia di più. Basta guardare al Giappone per la versione estrema di questo fenomeno. Quasi due generazioni sono cresciute in un contesto di tassi d'interesse contenuti e crescita fiacca dell'economia. Per tutta risposta, hanno risparmiato di più nonostante i numerosi tentativi di incoraggiamento alla spesa. Si sente parlare di contanti accumulati in Svizzera, dove i tassi sono negativi. In breve, alcuni stanno letteralmente mettendo le banconote sotto al materasso.

Soluzioni

Ci sono diverse soluzioni per affrontare le cause strutturali di questa espansione più lenta.
- L'immigrazione o l'aumento dei tassi di natalità possono stimolare la crescita della popolazione. È interessante che la Cina abbia posto fine alla politica del figlio unico di fronte all'invecchiamento troppo rapido della popolazione.



- La produttività è una sfida più difficile. A mio avviso, è necessario approfondire gli studi tesi a capire se la produttività sia misurata correttamente in questa era di rapidi progressi tecnologici. Ad esempio, chi sta misurando il mio guadagno di produttività personale derivato dal fatto che non devo aspettare per registrarmi all'arrivo in albergo? - La disuguaglianza si può affrontare in molti modi, non da ultimo con una riforma fiscale sensata e un riesame serio delle remunerazioni.
- Possiamo risolvere il paradosso della parsimonia tornando a una politica di tassi d'interesse più normale. Le banche centrali hanno fatto il loro lavoro. Adesso tocca al governo fare il suo. Summers, che ha scritto molto riguardo a quella che definisce la "stagnazione secolare", ritiene che il problema risieda nella carenza di domanda aggregata. Di conseguenza, i suoi antidoti includono lo stimolo fiscale, compresa un'opera massiccia di aggiornamento delle infrastrutture negli Stati Uniti. Questo avrebbe il vantaggio di mettere più soldi in tasca alla gente attraverso i salari, riducendo la disparità di ricchezza e aumentando la domanda. Summers invoca anche riforme normative, una riforma della fiscalità societaria e altre misure volte a rafforzare la fiducia delle imprese, che definisce "la forma di stimolo più economica".




Ted Truscott, Chief Executive Officer, Columbia Threadneedle


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