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05/10/2016

economia

Crescenti rischi pensionistici in un contesto di bassi rendimenti

Hess (Credit Suisse): tassi di sconto più bassi potrebbero determinare un sostanziale deficit di copertura degli obblighi pensionistici. Il rischio è l'aumento dei contributi o la modifica dei modelli

I bassi rendimenti hanno un impatto negativo sul grado di copertura degli schemi pensionistici. Gli obblighi pensionistici hanno toccato il massimo di sempre per diverse aziende in molti Paesi. La principale ragione della condizione critica in cui versano le pensioni aziendali risiede nel calo significativo dei tassi di interesse dal 2008. L'obbligo pensionistico di una società si calcola formulando due ipotesi attuariali fondamentali:
1. benefici futuri stimati;
2. tasso di sconto dei pagamenti futuri.
Il principio contabile internazionale IAS 19 stabilisce che il tasso di sconto debba essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato dei titoli obbligazionari di aziende primarie, con scadenza e valuta analoghe a quelle dei futuri pagamenti pensionistici dell'impresa. Il calo dei rendimenti costringe le società a diminuire il tasso di sconto, provocando così un incremento dell'obbligo pensionistico, che può dare luogo a un deficit di copertura qualora l'aumento degli attivi pensionistici non proceda di pari passo.

Al contempo, i bassi rendimenti possono influenzare negativamente il rendimento atteso degli attivi pensionistici nel caso in cui una componente consistente del portafoglio d'investimento sia costituita da titoli a reddito fisso (poiché gli attivi dei piani sono bloccati a tassi bassi).

I costi pensionistici più elevati potrebbero incidere negativamente su redditività e flussi finanziari

Sebbene la volatilità della copertura (attivi pensionistici al netto degli obblighi pensionistici) non sia interamente riflessa nel conto economico di un'azienda a causa delle norme contabili, comporta dei rischi per gli investitori. Il deficit pensionistico potrebbe determinare in futuro contributi pensionistici più elevati, ripercuotendosi dunque su redditività e flussi finanziari. Inoltre, potrebbe mettere a rischio la sostenibilità delle distribuzioni di dividendi e incidere negativamente sulla valutazione dei titoli. Abbiamo passato in rassegna il nostro universo di copertura per i titoli ipotizzando o un obbligo pensionistico con una copertura insufficiente (superiore al 5% della capitalizzazione di mercato) oppure un tasso di sconto superiore al 4% e un obbligo pensionistico con una copertura insufficiente.


Queste aziende potrebbero finanziare i propri piani pensionistici o riportare un aumento delle spese pensionistiche in futuro.

Reto Hess Head of Global Equity Research presso Credit Suisse


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