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21/09/2016

economia

Economia globale: stabile, ma dinamica debole

Eberhardt (Credit Suisse): la crescita negli USA migliorerà nel II semestre, fornendo la base per un rialzo dei tassi da parte della Fed a dicembre. Le banche centrali in Europa e Giappone dovrebbero allentere ulteriormente la loro politica monetaria

I dati economici delle ultime settimane hanno ampiamente confermato il quadro di un'economia globale in graduale espansione, e l'inflazione nelle principali economie, fatta eccezione per gli USA, è ancora chiaramente al di sotto del target delle banche centrali. Prevediamo quindi che la Banca centrale europea (BCE) e la Bank of Japan (BoJ) assumano un atteggiamento leggermente più accomodante, mentre si prevede che la Fed si muova prudentemente verso una posizione leggermente più restrittiva.

I dati statunitensi dovrebbero sospingere un incremento dei tassi più avanti nel corso dell'anno

A nostro giudizio, la crescita economica statunitense è migliore rispetto alla debole cifra suggerita per il PIL del secondo trimestre. I consumi privati e il mercato dell'edilizia residenziale continuano a crescere in modo solido, il comparto manifatturiero si sta stabilizzando dopo una prolungata correzione degli stock, mentre le perforazioni petrolifere e per il gas sono aumentate a fronte del rimbalzo dei prezzi energetici.

Inoltre, anche gli investimenti societari mostrano dei segnali di miglioramento. Nel contempo, l'inflazione resta contenuta e continuiamo a prevedere che l'inflazione core registri un incremento solo lentamente, nonostante la solidità del mercato del lavoro. Considerate queste prospettive e l'incertezza in vista delle elezioni presidenziali di novembre, prevediamo che la Fed non intervenga fino a dicembre, quando ipotizziamo che effettuerà il prossimo rialzo dei tassi.

Dati europei più solidi del previsto dopo la Brexit

Finora i dati per l'Eurozona hanno tenuto meglio delle previsioni, dopo che il Regno Unito ha votato per lasciare l'Unione Europea. Gli indicatori relativi alla fiducia dei consumatori e delle aziende hanno evidenziato solamente un leggero calo, mentre i dati disponibili sulle attività si presentano ampiamente solidi. Visto che è cambiato poco in relazione alle prospettive molto ridotte per l'inflazione dell'Eurozona, prevediamo che la BCE estenderà di altri sei mesi il suo programma di acquisti di asset a settembre. Inoltre, con ogni probabilità, adeguerà i parametri del programma per far fronte ai problemi di scarsità in alcuni mercati obbligazionari.

Finora le cifre relative al comparto retail e all'occupazione nel Regno Unito hanno tenuto, ma prevediamo che le attività di investimento delle aziende registrino un significativo rallentamento nei prossimi trimestri. La Bank of England ha già annunciato delle misure di allentamento complessive e prevediamo che porterà il tasso di riferimento ancora più in prossimità dello zero nei prossimi mesi. Lo UK Treasury potrebbe annunciare ulteriori misure di sostegno a livello fiscale nel suo Autumn Statement verso fine anno.

Maggiore allentamento da parte della BoJ

I dati sul sentiment in Giappone hanno evidenziato stabili segnali di ripresa negli ultimi mesi, ma la crescita reale è ancora molto contenuta. Tuttavia, il pacchetto fiscale annunciato di recente dovrebbe fornire un sostegno in futuro. Ciononostante, le prospettive per l'inflazione restano deboli, e ci inducono a rivedere al ribasso le nostre previsioni. Pertanto, a nostro giudizio, è probabile che la BoJ tagli i tassi di riferimento in occasione della sua riunione di settembre, effettuando eventualmente anche degli adeguamenti qualitativi al suo programma di acquisti obbligazionari.


Non prevediamo che incrementerà di nuovo gli acquisti di obbligazioni sovrane.

Significativo indebolimento della Cina, seppure in modo ordinato

Dopo essersi stabilizzati nel corso del 1S, i dati cinesi hanno mostrato nuovamente della debolezza a luglio, come da noi previsto. Ciò è stato in parte sospinto dalla flessione dei tassi di crescita negli investimenti in immobilizzazioni. Qui gli investimenti pubblici sono stati il principale sostegno nel 1S, ma prevediamo che tale sostegno verrà meno nel 2S, mentre è probabile che gli investimenti privati restino fiacchi. Ipotizziamo pertanto che anche la crescita del PIL cali, attestandosi in media solamente al 6,3% YoY nel 2S. A nostro giudizio, la Banca Popolare Cinese risponderà con ogni probabilità all'indebolimento della dinamica di crescita lanciando ulteriori misure di allentamento monetario, oltre che delle misure per indebolire il tasso di cambio.

Björn Eberhardt Head of Global Macroeconomics Research presso Credit Suisse


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