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30/03/2016

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Le donne hanno una leadership piu' efficace grazie alle soft skill

Lo rivela una ricerca internazionale di Korn Ferry Hay Group che ha utilizzato il sistema Emotional and Social Competency Inventory che si basa su 12 parametri dell'intelligenza emotiva in grado di influire sull'andamento di business

Le donne hanno un punteggio più alto degli uomini in tutti gli aspetti dell'intelligenza emotiva, ad eccezione dell'autocontrollo dove non sono state osservate differenze di genere. E' quanto emerge da una ricerca condotta da Hay Group, divisione di Korn Ferry, società di consulenza per la valorizzazione delle risorse umane e lo sviluppo delle organizzazioni.
I dati a cui fa riferimento la survey sono stati raccolti tra il 2011 e il 2015 su 55.000 professionisti con diversi ruoli di management di 90 Paesi, utilizzando Emotional and Social Competency Inventory (ESCI), uno strumento di sondaggio sviluppato da Hay Group in partnership con Richard E. Boyatzis e Daniel Goleman, pionieri dell'intelligenza emotiva.
Il tool ESCI, Emotional and Social Competency Inventory, si basa su 12 parametri dell'intelligenza emotiva in grado di influire sull'andamento di business: orientamento al risultato; capacità di adattamento; abilità in formazione e tutoraggio di nuove risorse; gestione dei conflitti; empatia; autoconsapevolezza emotiva; propensione alla leadership; ruolo di influencer; consapevolezza organizzativa; visione positiva; lavoro di squadra; autocontrollo.


La ricerca mette in evidenza che le donne sono in grado di impiegare in modo più efficace degli uomini le competenze emotive e sociali nella leadership; ad eccezione dell'autocontrollo, su cui non emergono differenze di genere, il sesso femminile primeggia su tutti gli altri parametri.
La ricerca di Hay Group mette in luce che il più grande divario tra l'universo femminile e quello maschile è nell'autoconsapevolezza emotiva. Le donne hanno l'86% di probabilità in più degli uomini di essere considerate come esempio nell'adottare costantemente questa abilità (il 18,4% delle donne dimostra in modo coerente di essere autoconsapevole rispetto ad appena il 9,9% degli uomini). Le donne, inoltre, hanno il 45% in più di probabilità di mostrare empatia.
Il margine minore di differenza è riscontrato nell'avere un'ottica positiva. In merito a questa skill, infatti, le donne hanno probabilità di dimostrarla solo per il 9% in più rispetto agli uomini.
"Storicamente nei luoghi di lavoro, è stata registrata la tendenza per le donne di considerare se stesse come meno competenti, mentre gli uomini tendono a sopravvalutarsi", commenta Richard E.

Boyatzis, Ph.D. e Distinguished University Professor presso la Case Western Reserve University. "La ricerca dimostra, tuttavia, che la realtà è spesso il contrario. Se fossero di più gli uomini ad adottare le competenze emotive e sociali come le impiegano le donne, sarebbero più efficienti nel loro lavoro".
"I dati suggeriscono la necessità di avere più donne che assumano ruoli di leadership nelle organizzazioni", aggiunge Daniel Goleman, co-direttore del Consortium for Research on Emotional Intelligence in Organizations presso la Rutgers University. "Mettendo in correlazione il fattore dell'intelligenza emotiva e i leader che raggiungono i migliori risultati di business, emerge la necessità di maggiore equità di genere. Le organizzazioni devono trovare il modo di indentificare i profili femminili con il punteggio più alto in queste competenze e valorizzarle".
L'opportunità per le donne maggiormente dotate di intelligenza emotiva di raggiungere i ruoli apicali va di pari passo con la capacità delle organizzazioni di riconoscere sempre più l'importanza di fornire le risorse per lo sviluppo della leadership al femminile.


Inoltre, i manager hanno una grande opportunità di imparare dalle colleghe come sfruttare al meglio le competenze emotive e sociali per diventare leader più performanti. Le competenze emotive sono infatti in grado di influenzare positivamente l'andamento delle organizzazioni grazie ad una maggiore abilità dei manager di raggiungere gli obiettivi attraverso gli stakeholder interni ed esterni.
La ricerca di Hay Group mostra l'esistenza di una correlazione tra i livelli di intelligenza emotiva dei leader ed il tempo che i membri del team hanno intenzione di trascorrere all'interno dell'organizzazione.
I manager che dimostrano una scarsa empatia hanno un maggior potenziale nel condurre i professionisti del loro team fuori dalla propria realtà aziendale.
I dati in merito a quanto tempo i professionisti di un team intendono restare nella loro organizzazione si basa non solo sulle risposte al sondaggio Emotional and Social Competency Inventory, ma anche su una survey condotta separatamente da Hay Group sulla efficienza dei dipendenti che include una domanda relativa alla loro permanenza in azienda.
In genere, i membri di un team che intendono restare più di 5 anni o fino alla pensione nella stessa organizzazione, dichiarano che il proprio manager ha in media 8 competenze di intelligenza emotiva.


Al contrario, coloro i quali pianificano di lavorare in quella azienda per un tempo inferiore ai 12 mesi, riscontrano nei loro leader appena 3 soft skill.
I manager percepiti come carenti di intelligenza emotiva hanno il doppio dei dipendenti che programmano di lasciare entro 12 mesi l'organizzazione, rispetto ai leader con uno o più punti di forza (13,7% contro 6,0%).
"Dall'esperienza con i propri clienti, Hay Group ha constatato che i manager più efficienti sono proprio quelli dotati di maggiori capacità emotive e sociale", conclude Stephen Lams, Talent Product Manager di Korn Ferry Hay Group. "I leader che attingono dalle soft skill hanno un impatto positivo sui loro team e guidano l'intera organizzazione verso importanti obiettivi di business. Mantengono la calma anche durante i periodi più turbolenti, inspirano e costruiscono il consenso della squadra entrando in empatia con tutti i membri e contribuiscono a formare una nuova generazione di professionisti".


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