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17/02/2016

economia

Finlandia: segni di vita per l'economia

von Gerich (Nordea): l'economia ha probabilmente superato il suo minimo a fine anno ed ora sta gradualmente affrontando una ripresa fragile ed una crescita davvero modesta. Anche se ancora sotto la media di lungo periodo, il sentiment economico ha già iniziato

Nel quarto trimestre 2015 l'economia finlandese ha continuato a lottare a seguito di una brusca contrazione del PIL nel trimestre precedente.
Il commercio estero sembra contribuire negativamente alla crescita economica: le esportazioni nei mesi di ottobre e novembre sono state, infatti, uno dei principali motivi di delusione. La produzione industriale è ancora in depressione e, a giudicare dal recente crollo dei nuovi ordini, le previsioni a breve termine per l'industria manifatturiera continuano ad essere deboli. Il settore dei consumi è diviso.
Il trend generale delle vendite al dettaglio è piatto ma l'aspetto positivo è che le immatricolazioni delle nuove auto ha toccato il massimo in tre anni.
Inoltre, un rapido aumento dei permessi per le costruzioni residenziali suggerisce una graduale ripresa degli investimenti nel settore immobiliare nel corso del 2016. Questo recupero sarebbe coerente con una maggiore erogazione di mutui registrata verso la fine del 2015. Diversamente, il mercato immobiliare si è raffreddato. Le vendite immobiliari sono scese ancora nella seconda parte del 2015.

I prezzi si sono stabilizzati ad un livello apparentemente sano o sono calati leggermente, senza alcuna indicazione di un'incombente bolla dei prezzi.
Guardando al futuro, l'economia finlandese ha probabilmente superato il suo minimo a fine anno ed ora sta gradualmente affrontando una ripresa fragile ed una crescita davvero modesta, aiutata da uno slancio più forte in Europa e negli Stati Uniti. Anche se ancora sotto la media di lungo periodo, il sentiment economico ha già iniziato a migliorare.
Negli ultimi tempi c'è stato un susseguirsi di malintesi sulla posizione della Finlandia nei confronti dell'Euro e su un possibile referendum per decidere se il Paese deve lasciare la moneta unica. La Finlandia non è in procinto di lasciare l'Euro, tantomeno di indire un referendum. Anche se l'economia sta soffrendo dentro l'unione monetaria, i Finlandesi hanno realizzato che un'uscita sarebbe un rischioso salto nel buio.
La principale ragione dei recenti malintesi sembra essere dovuta all'iniziativa dei cittadini di organizzare un referendum sul futuro della Finlandia all'interno dell'Eurozona.

L'iniziativa è stata introdotta nella legislazione finlandese nel 2012 ed afferma che, se un'iniziativa è sostenuta da almeno 50.000 cittadini, questa passa al vaglio del Parlamento. Avendo superato lo scorso anno il limite delle 50.000 firme, ora è nelle mani del Parlamento. Virtualmente non si prospetta la possibilità che il referendum si faccia.
Un andamento debole prolungato dell'economia aumenterà senz'ombra di dubbio la discussione su costi e benefici dell'adesione della Finlandia all'Eurozona, questione che era già stata sollevata in Finlandia gli scorsi anni. Ad esempio, numerosi esperti avevano apertamente concluso che l'Euro aveva avuto un impatto negativo sull'economia del Paese.
Tuttavia, queste opinioni non si sono ancora tradotte nel desiderio di lasciare l'euro, almeno non in tutti i casi. Più importante, non c'è ancora una corrente politica di maggioranza che sostenga la Fixit.
Fintanto che la maggioranza della gente sarà a favore dell'Euro, non ci sarà la necessità impellente per uno dei partiti di maggioranza di far partire una campagna pro Fixit. L'ascesa di un nuovo partito a favore di un'uscita della Finlandia, d'altro canto, richiederebbe probabilmente anni.


In conclusione, la maggioranza dei finlandesi continua a sostenere l'Euro. Le opinioni, naturalmente, cambiamo col tempo. Se l'attuale malessere economico dovesse proseguire e se i problemi di tutta la UE come, ad esempio, la crisi dei migranti non venissero gestiti adeguatamente, allora aumenterebbe la probabilità di un crescente sentimento anti-Euro anche in Finlandia. Per ora, tuttavia, la Fixit non rappresenta uno scenario realistico.

Jan von Gerich, Chief Economist di Nordea


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