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16/12/2015

economia

Aspettative non troppo rosee per il nuovo anno

Lawson (Standard Life Inv.): sono quattro i fattori chiave che spiegano la crisi. A partire dal rallentamento e il riequilibrio in Cina, l'attività industriale nei mercati emergenti, e l’esposizione commerciale dei mercati sviluppati

In questo periodo lo scorso anno, la maggior parte degli analisti prevedeva una lieve accelerazione della crescita del PIL mondiale. Invece, abbiamo osservato una lieve recessione a livello industriale. La produzione industriale globale è scesa dello 0,1% tra dicembre 2014 e agosto 2015, e il quadro reale potrebbe essere peggiore, se consideriamo che la crescita della produzione industriale in Cina sembra essere stata sopravvalutata. Di conseguenza, la crescita globale è effettivamente calata quest'anno. La debolezza dell'attività industriale è stata geograficamente diffusa, dato che tutte le principali regioni hanno registrato una crescita sotto la media.
Sono quattro i fattori chiave che spiegano la crisi industriale:
- Il rallentamento e il riequilibrio in Cina hanno ridotto la domanda di beni e materie prime d'importazione;
- L'attività industriale nei mercati emergenti e nei mercati sviluppati è stata depressa dalla debolezza generale nella domanda interna di molte economie emergenti;
- l'esposizione commerciale dei mercati sviluppati verso la domanda finale dei mercati emergenti è aumentata significativamente nel tempo;
- Il crollo dei prezzi delle materie prime ha ridotto gli investimenti verso energia e settore minerario, mentre le correzioni sulle scorte di numerose economie hanno frenato la crescita della produzione industriale.


Guardando al 2016, gli economisti prevedono ancora una volta un'accelerazione della crescita globale grazie all'attenuarsi degli effetti del calo nei prezzi delle commodity sull'attività economica e alla crescita della domanda interna nelle economie sviluppate che dovrebbe trainare la produzione industriale e degli investimenti fino a soddisfare tale domanda.
Tuttavia, i sondaggi suggeriscono che i rischi rimangono fortemente orientati verso un ribasso. Il Global Business Outlook Index di Markit, che misura le attese delle imprese sull'attività per il prossimo anno, in ottobre ha toccato un nuovo minimo post crisi finanziaria, così come le attese sui profitti aziendali.
A preoccupare è che la fiducia delle imprese nel settore dei servizi crolli proprio nel momento in cui la fiducia delle imprese manifatturiere, è paralizzata da una crisi prolungata. Inoltre i mercati emergenti restano la principale fonte di preoccupazione: anche se ci sono segnali che indicano che il pessimismo delle imprese brasiliane potrebbe essere superato, la fiducia delle imprese di Cina, India e Russia è in discesa.


I livelli di fiducia in deterioramento anche negli Stati Uniti e nell'Eurozona, devono suonare come un campanello d'allarme per gli investitori nelle economie sviluppate, ricordando loro l'importanza del resto del mondo.

Jeremy Lawson, Capo Economista, Standard Life Investments


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