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28/10/2015

economia

Serve nuovo carburante per il recupero delle borse

Carcaterra (ANIMA): Grecia, Cina e Diesel-gate hanno penalizzato in generale i listini. Ma dopo le correzioni, nei prossimi mesi, l’'intonazione positiva della congiuntura potrà sostenere una parziale ripresa dei mercati. La volatilità resta comunque ancora su livelli alti

Dopo la crisi greca e quella cinese che hanno segnato l'estate, l'autunno si è aperto con l'incidente del Diesel-gate, che oltre a travolgere il colosso automobilistico Volkswagen, ha colpito l'intero settore dell'automotive e si è riverberato oltre. Incidenti a parte, però, il quadro macroeconomico sta mostrando segnali incoraggianti: basti citare gli ultimi dati Pmi dell'Eurozona nel suo insieme e dei singoli Paesi europei; in particoalre, i numeri sulla fiducia dei consumatori in Italia, sono ai massimi da febbraio del 2002. Anche dalla Cina sono arrivati i primi segnali di stabilizzazione, mentre sul versante dell'occupazione americana è arrivato qualche dato non proprio entusiasmante, ma neanche così negativo da innescare preoccupazioni eccessive sulla tenuta della crescita Usa; tuttavia, potrebbe dimostrarsi sufficiente per rendere meno probabile un rialzo dei tassi entro la fine del 2015, come suggerisce anche la lettura delle minute dell'ultimo meeting della Federal Reserve.
Più in dettaglio, oltre al settore automobilistico, ad essere particolarmente penalizzato nell'ultimo mese, è stato il comparto delle materie prime.

Ma le ragioni sono molto differenti: da un lato il settore minerario è sotto pressione sia per la forte esposizione alla Cina sia perché caratterizzato da un livello di debito elevato.
Il settore automobilistico, invece, come anticipato, ha fortemente risentito della frode messa a segno dal colosso Volkswagen ai danni dell'Autorità Usa che vigila sulle emissioni di CO2, attraverso un software in grado di "truccare" i risultati dei test (defeat device) sulle emissioni inquinanti, installato su milioni di veicoli diesel. Per la legislazione americana si tratta di una violazione del Clean Air Act, la legge per le emissioni inquinanti che ha portato il governo Usa a forzare il richiamo di centinaia di migliaia di auto Volkswagen. La società tedesca, dopo aver ammesso che i veicoli coinvolti in tutto il mondo sono oltre 10 milioni, rischia di vedersi recapitare multe e sanzioni da moltissimi Paesi in tutto il mondo, oltre ad un inevitabile danno d'immagine con risvolti e implicazioni su tutto il comparto, ancora da quantificare precisamente.
L'impatto non è da poco se si pensa che il comparto auto pesa in Europa circa il 6% sotto il profilo della capitalizzazione di mercato e per oltre l'11% in termini di contributo agli utili attesi nel 2016 e in alcuni mercati, ad esempio in quello tedesco, rappresenta rispettivamente il 15% e il 25%.


Ma quali sono le conseguenze del diesel-gate sul quadro macro? Settore auto e indotto pesano per il 3% sul Pil tedesco, quindi si potrebbero avere effetti sull'economia tedesca. Ma è presto per dire se gli effetti si svilupperanno solo sul settore automobilistico e in particolare sui maggiori produttori di diesel o sul comparto manifatturiero tedesco e quindi europeo. Restiamo in attesa di vedere se ci sarà anche un impatto sulla fiducia dei consumatori.
La view strategica di ANIMA rimane neutrale sul fronte azionario e in termini relativi si conferma più positiva sui listini europei.
In questo contesto, a creare volatilità verso la fine dell'estate, è stata anche l'incertezza sulla politica monetaria americana. Quando la Fed lo scorso 17 settembre ha deciso di rinviare il rialzo dei tassi americani le Borse hanno reagito generalmente al ribasso, guardando solo alle preoccupazioni della Fed sugli sviluppi internazionali. In sostanza, i mercati hanno interpretato la scelta di temporeggiare della Fed come una conferma dei problemi di crescita nei mercati emergenti.
L'aumento della volatilità legato ad un eventuale primo rialzo dei tassi in Usa è fisiologico ma sarà comunque contenuto dal momento che il rialzo, come ha ribadito in diverse occasioni la Presidente Janet Yellen, sarà in ogni caso graduale.


Il team di ANIMA crede comunque che, dopo le correzioni degli ultimi tre mesi, l'intonazione favorevole della congiuntura potrà fornire, nei prossimi mesi, il "carburante" necessario per un parziale recupero delle Borse.

Roberto Carcaterra, Direttore Investimenti di Anima SGR


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