Editoriale - Se euro fa rima con anchluss
Quando si dice il caso.. ''Saluterei con piacere il fatto che i nostri amici greci fondassero un'agenzia per le privatizzazioni indipendente dal governo, secondo il modello della Treuhandanstalt tedesca (lo schema di privatizzazioni, dismissioni e liquidazioni del pubblico e privato adottato durante la riunificazione), in cui ricoprissero ruoli anche esperti stranieri''. Parole e musica di Juncker nel 2011.
E quattro anni dopo... una delle condizioni del piano di salvataggio e' la proposta che ''asset preziosi della Grecia'' siano trasferiti ''ad un fondo esistente esterno e indipendenti come l'Istituzione per la Crescita in Lussemburgo, per essere nel tempo privatizzati e diminuire il debito.
Tale fondo verrebbe gestito dalle autorita' greche sotto la supervisione delle istituzioni europee''. L'istituzione è una consociata interamente controllata della Banca tedesca dello sviluppo KFW.Il ''fondo greco per lo sviluppo'' e' stato creato nel luglio 2013, in seguito a un accordo firmato tra Scheauble, i ministri greci Stournaras e Hatzidakis e Ulrich Schroder, CEO di KfW.
Come garanzia collaterale dei nuovi prestiti e per un'eventuale privatizzazione, Sheauble propone che asset greci per un controvalore di 50 miliardi di euro vengano trasferiti a questo fondo. In pratica, si espropria la Grecia di ogni asset strategico, come energia, trasporti, acqua, porti, poste, TLC ecc. che verranno privatizzati. E la gestione delle privatizzazioni sara' nelle mani degli ''esperti stranieri''. Come indicato da Junker anni prima, che ha commentato sardonico: ''i cittadini greci non sono stati umiliati''.
La Grecia (pur avendo barato) votando il piano di salvataggio non potra' quindi mai saldare i suoi debiti (fra un anno saremo da capo), rischia gravi disordini interni (se non peggio), e sara' legata a filo doppio (o un cappio?) con i creditori.
E' il neocolonialismo al tempo dell'euro.
Claudio Gandolfo
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