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24/06/2015

economia

Prove tecniche di euro e nuove opportunità

Zaniboni (Assiom Forex): la volatilità sarà un elemento centrale che ci accompagnerà durante l’'anno offrendo molteplici occasioni di trading. La difficoltà maggiore sarà quella di mantenere la concentrazione ferma su alcune tematiche di fondo

Le ultime sessioni di mercato hanno visto come protagonista assoluto l'euro. Con la gran parte degli investitori presi in contropiede la moneta unica ha messo a segno una correzione di circa 300 punti per lo più alimentata da un importante fattore tecnico, ristretta liquidità e stop losses.
Il movimento al rialzo dell'euro/dollaro è stato infatti innescato dal sell off dei titoli europei ed equities in scia sostanzialmente al clima di apparente distensione sulla questione greca e ad un rialzo sull'inflazione core euro che ha generato nei bond traders attività di profit taking. Il conseguente alleggerimento sulle posizioni di hedge da parte degli investitori non domestici ha visto un persistente flusso di acquisti di euro/crosses semplicemente per un fattore meccanico: in mancanza di esposizione al rischio euro attraverso l'investimento sui bond/equity viene riacquistato il cash sul forex; gli ammontari di sicuro rilievo e le condizioni di mercato hanno fatto il resto.
Quanto sopra ha generato un re-pricing della curva domestica che in alcuni tratti si è rivelato abbastanza importante (curva futures dal 2017 +20/40bps) ma che difficilmente, a mio avviso, trova supporto nel quadro economico di fondo dell'euro zona che rimane, sebbene alcune note positive sostanzialmente invariato e ancora lontano dagli obbiettivi della BCE.

Impensabile in questo momento un anticipo di tapering sul programma di Q.E. così come un eventuale rialzo dei tassi nei prossimi 18/24 mesi.
La variabile greca non è poi di così difficile interpretazione e, a mio parere, dopo lunghi ed estenuanti tira e molla saranno i creditori a cedere su più fronti poiché sicuramene sono quelli che hanno maggiormente da perdere: un uscita disordinata della Grecia dalla moneta unica potrebbe innescare rischi imprevisti su un panorama di fondo totalmente sconosciuto e con il quale al momento nessuno ha voglia di misurarsi.
Se da un lato quindi la correzione dell'euro sembra destinata a perdere "momentum" dall'altra ha fornito buone opportunità di entrare short su alcuni euro cross come ad esempio l'Euro/Gbp.
La Bank of England sarà con molta probabilità la seconda banca centrale a rialzare i tassi e questo potrebbe avvenire nella prima parte del 2016. L'istituto centrale è comunque cauto e il governatore Carney nel prossimo discorso a Mansion House ribadirà quanto già espresso in occasione del report sull'inflazione del mese di maggio. In quell'occasione si segnalava che un inasprimento della politica monetaria sarebbe stato di ostacolo alla crescita anche alla luce della contingente situazione di incertezza al di fuori del Paese.

Questo a mio avviso è da interpretare come un rinvio del tightening per cui sfrutterei la correzione delle ultime settimane che, anche da un punto di vista tecnico, sembra offrire livelli interessanti su cui cominciare a costruire una posizione lunga sterline.
Nel contesto sopradescritto il dollaro è sostanzialmente rimasto stabile se non addirittura rafforzato come nel caso di alcuni specifici mercati emergenti come Zar, Try, Rub nei cui Paesi di origine prevalgono timori e incertezze sulle situazioni interne o con un current account particolarmente negativo.
La moneta statunitense ha perso invece terreno nei confronti delle divise australi e tra queste oltre alla classica raccomadazione di andare short Aud/Usd, sempre a mio avviso abbondantemente sopravvalutato, merita attenta analisi anche il cross Nzd/Usd.
A due giorni dalla riunione della RBNZ (articolo scritto il 7 giugno) il mercato sembra orientato per un taglio di 25bp che porterebbe il tasso di riferimento a 3.25%. Le prospettive sull'inflazione sono inferiori al target del 2% fissato dalla banca centrale e il ritmo di crescita dell'economia è rallentato.



Il mercato immobiliare desta qualche preoccupazione ma non sembra essere sufficiente a frenare l'inizio di un easing cicle da parte dell'RBNZ. Il target del movimento è in area 0.6500.
Altro cross interessante è l'Euro/Yen che il movimento al rialzo della divisa comune ha spinto in area 140/141.00. Storicamente l'andamento di questo cambio è stato per lo più confinato in ampie aree di range trading assorbendo i movimenti per lo più in antitesi dell'Euro/Dollaro e del Dollaro/Yen. Se si ritiene che la correlazione tra i due cambi possa tornare in auge sicuramente l'attuale livello di Euro/Yen offre un interessante entry point per vendere un range per i prossimi sei mesi (150/124) incassando un premio di circa 200 yen pips che porta il break even a 152/122 posizionandosi agli estremi del corridoio degli ultimi 2 anni.
La volatilità sarà un elemento centrale che ci accompagnerà durante tutto l'arco dell'anno offrendo molteplici occasioni di trading. La difficoltà maggiore sarà quella di mantenere la concentrazione ferma su alcune tematiche di fondo che, al di la di temporanei aggiustamenti, dovrebbero fare da elementi guida per i prossimi mesi.




Mauro Zaniboni, Assiom Forex


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