Editoriale - E vai di tasse!
E alla fine ci siamo: il 16 giugno vedra' uscire dalle tasche degli italiani circa 56 miliardi di euro. Gia' perche' tra imposte erariali e agli enti locali famiglie e imprese saranno alle prese con Imu, Tasi, Irpef, addizionali sulle persone fisiche, Irap, Ires, Iva e Tari.
E solo poche settimane dopo (16 luglio) e' prevista un'altra scadenza fiscale ''pesante'': tra Irpef, addizionali, Ires, Irap e Iva, i contribuenti italiani dovranno versare all'erario altri 33,6 miliardi di euro.
Le cifre sono state calcolate dalla CGIA di Mestre sulla base delle aliquote del 2014. Possibile, anzi probabile, che alla fine siano state stimate per difetto. E questo pone l'annosa questione della pressione fiscale, che e' uno dei maggiori ostacoli ad una ripresa vera, non certo fatta di zerovirgolaqualcosa.
Ormai siamo in fase di repressione fiscale da anni, con la conseguenza che i consumi stentano a ripartire, aumentano le famiglie in difficolta' e la disoccupazione rimane a livelli troppo elevati. Senza contare che le tasse sulla casa, unite alla stretta energica sui mutui e sui prestiti, hanno affossato un comparto economico che era tra i piu' importanti del Paese.
Sarebbe piu' utile che la politica si occupasse di riforme fiscali anzichè di Italicum o amenita' simili.
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