Editoriale - Chi la fa, la aspetti
''Non ci sono i fondi. Non e' possibile pagare l'intera somma dovuta e stabilita dalla legge. E' possibile solamente versarne una piccola parte, che non sara' di acconto, bensì di conguaglio''. Se queste frasi le pronunciasse un'azienda, un professionista o semplicemente un privato cittadino di fronte ad una cartella di Equitalia scatterebbero sanzioni e pignoramenti, se non addirittura implicazioni penali. Invece e' la sostanza di quanto pronunciato dai membri del governo dopo la sentenza della Consulta sulle pensioni e relativo rimborso dovuto, causa illegittimita' di una parte della legge Fornero. Va da se inoltre che i pensionati esclusi faranno ulteriore ricorso, con ottime possibilita' di ri-vincere. Perchè lo Stato non fa solo ciò che vuole, ma anche quello che la legge imopne. Peraltro, non intende rispettare le decisioni della Consulta, ma si inchina a quelle della Commissione Europea sul reverse charge, che aprirà una voragine di 728 milioni di euro...
La finalita' del non sforare il tetto del rapporto deficit/PIL coi rimborsi ai pensionati puo' anche essere ''nobile'', e fa felici gli euroburocrati, ma non e' accettabile sotto questa forma. Alcuni giuristi hanno fatto notare che la decisione del governo fa venir meno il patto di reciprocita' e di diritto tra stato e cittadino, che non possono agire su basi diverse tra loro. La decisione di non pagare dello stato legittimerebbe analogo comportamento da parte di aziende e cittadini che, di fronte alle imposte dovute, potrebbero rispondere: ''c'e'la crisi e non ho soldi. Mi spiace, dovete accontentarvi di questa piccola somma''.
Proprio come ha deciso di fare il governo con i pensionati.
Claudio Gandolfo
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