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20/05/2015

economia

L'ultima chance per tentare di battere il banco

Zaniboni (Assiom Forex): diverse sono le occasioni in saldo, corto di Euro/Dollaro, corto AUD/USD e nel comparto emergenti lunghi di USD/ZAR e USD/RUB. Necessario mantenere una chiara view di fondo

Uno degli elementi chiave che avrebbero dovuto influenzare l'andamento dei mercati finanziari nel 2015 era la volatilità: ebbene nella prima parte dell'anno questa non si è fatta attendere.
Dopo un inizio scoppiettante a favore del dollaro ecco improvvisamente il dietro front la cui causa ha molteplici sfaccettature. Prima tra tutte ad aver innescato i timori di una scommessa a senso unico è stata la velocità del movimento della moneta statunitense, che nei primi due mesi dell'anno ha guadagnato mediamente il 15/20% nei confronti del resto del mondo. Una performance che la FED ha visto con timore sino al punto da essere costretta a segnalarlo in un post meeting lanciando un messaggio di allerta cui gli operatori non erano da lungo tempo abituati.
Il susseguirsi di dati macro non esaltanti ha generato dubbi sul processo di normalizzazione della Federal Reserve, inducendo gli operatori a ridurre il lungo dollari: concretamente questo si è tradotto in violente correzioni spesse volte di difficile comprensione.
La situazione in Eurozona rimane sostanzialmente in stand-by: il QE è entrato nel pieno dell'implementazione (fugati i dubbi sulla presenza di un ammontare sufficiente di titoli in circolazione), il processo di negoziazione con la Grecia continua in un clima misto di sconforto e speranze, i dati sull'economia sembrano aver trovato una base di ripresa, i singoli governi stanno dimostrando buona volontà nell'attuare le riforme strutturali necessarie per cogliere a pieno le opportunità di rilancio.


Contrariamente al famoso detto che "una rondine non fa primavera", si comincia ad ipotizzare un prematuro tapering da parte della BCE e questo nelle ultime settimane ha scaricato sul mercato enormi quantità di "unwinding" di carry trades finanziati in euro, con il timore che i tassi in eurozona possano tornare a salire prima del previsto.
Una presenza importante nel mercato di "black box" che entrano automaticamente in "stop loss", hanno esasperato il movimento di correzione, ad un punto in cui nei livelli attuali di prezzo è difficile riconoscere i diversi scenari macro.
Per tutti coloro che ad inizio anno per mille motivi non sono riusciti a cavalcare il trend del dollaro si sta presentando una seconda importante occasione, forse l'ultima, per tentare di battere il banco.
Diverse sono le occasioni in saldo: corto di Euro/Dollaro, corto AUD/USD e nel comparto emergenti lunghi di USD/ZAR e USD/RUB.
Le situazioni di fondo non sono cambiate: in Eurozona i tassi rimarranno a lungo bassi e, ovviamente a titolo personale, è pura follia pensare ad una interruzione del QE in un quadro di fondo i cui rischi sebbene più bilanciati presentano forti elementi di incertezza.


L'unwinding di posizioni di hedge su assets europei dovrebbero venir meno a questi livelli togliendo un elemento importante di supporto alla divisa europea.
Per contro, scemati gli effetti negativi dei primi mesi dell'anno, l'economia americana dovrebbe cominciare a mostrare i muscoli nel secondo quarto anche se a ritmi probabilmente più contenuti rispetto alle previsioni. Non mancano quindi elementi a favore di una ripresa del trend ribassista di euro/dollaro il cui target per fine anno è la parità.
Il mercato delle monete emergenti ha visto un ritorno di fiamma nelle ultime settimane in concomitanza con la vendita del dollaro.
Il Rand Sud Africa rimane una delle divise più a rischio verso shock esterni e l'elevato deficit di current account accentua in rischi soprattutto in vista del possibile rialzo del costo del petrolio e del ribasso dei metalli preziosi e industriali. L'utilizzo di una opzione put dollaro ATMS a protezione di un lungo cash è un ottimo "stop loss" ad un movimento rialzista del cross che frequentemente offre ampi spazi di profitto.
Sul fronte russo l'allentarsi delle tensioni sulla crisi ucraina, il rimbalzo del petrolio e il contenimento delle uscite di capitali hanno permesso alla moneta locale una forte correzione contro dollaro.



L'area 50 è un supporto importante e per i prossimi mesi la banca centrale sembra committed verso una ulteriore riduzione del costo del denaro implicando una progressiva debolezza della moneta il cui target per il secondo semestre è posto a 60 rubli/dollaro.
In conclusione ancora una volta tutto ciò che sembrava scontato, soprattutto nel mercato dei cambi, si è dimostrato estremamente incerto. E' indispensabile mantenere una view di fondo chiara senza lasciarsi distrarre da elementi di disturbo che per loro natura dovrebbero essere solo temporanei.

Mauro Zaniboni, socio Assiom Forex
 


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