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13/05/2015

economia

La crescita dei tassi USA avra' un impatto lieve sul debito asiatico

Huntjens (NN Investment Partners): in Asia i costi di finanziamento sono più condizionati dalla politica delle banche centrali locali, piuttosto che dai tassi di interesse USA. Le banche centrali asiatiche hanno già iniziato a tagliare i tassi

Il quantitative easing della BCE ha nuovamente alimentato la ricerca globale di rendimento e le banche centrali nei mercati emergenti ritengono che ci sia margine per tagliare i tassi di interesse. Si prevede, tuttavia, che quest'anno la Fed inizi ad aumentare i tassi in base all'andamento dei dati economici. Quale effetto avrà l'aumento dei tassi di interesse US sull'Asia nel suo complesso e soprattutto sul debito denominato in dollari?

Quale sarà l'impatto dell'aumento dei tassi di interesse statunitensi sull'Asia nel suo complesso?

Con la conclusione del quantitative easing negli Stati Uniti, i mercati si stanno preparando a un aumento dei tassi di interesse. Il Presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, ha eliminato il termine "paziente" dalla dichiarazione resa a marzo sulla politica monetaria e si sta attualmente preparando ad aumentare i tassi di interesse, che dal 2008 sono quasi pari a zero. Riteniamo che probabilmente l'impatto sull'Asia sarà modesto rispetto ad altre aree geografiche.
Innanzitutto, è probabile che l'aumento dei tassi da parte della Federal Reserve sarà contenuto, considerata la fragilità della ripresa economica negli Stati Uniti e i rallentamenti della crescita sui grandi mercati emergenti della Cina e del Brasile.

Negli Stati Uniti si è registrato un miglioramento sul fronte occupazionale e nella fiducia dei consumatori, consentendo al tasso di disoccupazione di raggiungere il livello minimo degli ultimi cinque anni. Tuttavia la ripresa economica è ancora discontinua. I dati recenti hanno evidenziato che nel quarto trimestre il deficit commerciale è aumentato a causa del calo delle esportazioni; aumentare i tassi di interesse in modo aggressivo, provocherebbe un ulteriore rafforzamento del dollaro e una contrazione delle esportazioni. Ci aspettiamo che la Fed proceda con prudenza per non soffocare la ripresa statunitense in fase iniziale.
In secondo luogo, in Asia i costi di finanziamento sono maggiormente condizionati dalla politica delle banche centrali locali, piuttosto che dai tassi di interesse USA. Prima del 2008, le principali banche centrali agivano come un'unica istituzione, aumentando e tagliando simultaneamente i tassi di interesse. Successivamente, hanno iniziato ad attuare politiche divergenti. Mentre la Fed è rimasta in stand-by, tra il 2009 e il 2011 le banche centrali asiatiche hanno aumentato i tassi, e hanno ora iniziato a tagliarli. Prevediamo diversi tagli nel corso dell'anno.

In Asia, nel frattempo, anche il costo del debito si è allineato ai tassi di interesse locali invece di scendere a zero, in linea con i tassi di interesse USA.

Qual è l'effetto dell'apprezzamento del dollaro sul debito denominato in dollari USA?

Le aziende asiatiche sono ben posizionate per affrontare l'apprezzamento del dollaro. Nonostante in Asia il debito denominato in dollari USA sia aumentato a 2.000 miliardi negli ultimi anni, rappresenta solo il 28% sul totale delle emissioni. È quindi abbastanza basso rispetto ad altri paesi come il Brasile o la Russia, dove le aziende hanno dovuto chiedere al Governo di attuare piani di salvataggio per il debito denominato in dollari.
Inoltre, i finanziamenti compensano ampiamente le passività in valuta estera. Per le aziende asiatiche, il 21% della crescita dell'EBITDA (utili ante- interessi, tasse, svalutazione e ammortamenti) è in dollari US, un dato paragonabile alla percentuale del debito nella stessa valuta. Anche adottando un approccio bottom-up la maggior parte delle aziende ha sostanzialmente pareggiato le attività e le passività in dollari US.



Un altro aspetto positivo per le aziende asiatiche è rappresentato dal fatto che la maggior parte delle passività a breve termine è denominata in valuta locale (65%) e ciò si traduce in una minore esposizione ai rischi di rifinanziamento in dollari US. Le banche commerciali locali tendono a essere predominanti nei finanziamenti a breve termine e lasciano che le aziende si rivolgano al mercato globale in dollari US per finanziarsi con orizzonti temporali più lunghi. L'Indonesia è leggermente più vulnerabile, in quanto le imprese presentano una maggiore esposizione priva di copertura alle emissioni denominate in dollari.

Conclusioni

In sintesi, quando la Federal Reserve deciderà di iniziare ad aumentare i tassi dei Federal Funds, prevediamo che le ripercussioni sull'Asia saranno probabilmente lievi rispetto ad altre aree geografiche. È probabile che l'aumento dei tassi da parte della Fed sia contenuto, considerata la fragilità della ripresa economica negli Stati Uniti e i rallentamenti della crescita sui grandi mercati emergenti della Cina e del Brasile. Inoltre, in Asia i costi di finanziamento sono maggiormente condizionati dalla politica delle banche centrali locali, piuttosto che dai tassi di interesse USA.


Le banche centrali asiatiche hanno iniziato a tagliare i tassi, e prevediamo diversi tagli nel corso dell'anno.
Riteniamo anche che le imprese asiatiche siano ben posizionate per affrontare l'apprezzamento del dollaro. La quota del debito denominato in dollari è abbastanza ridotta rispetto ad altre aree geografiche, mentre i finanziamenti in valuta estera compensano ampiamente le passività. È probabile che in India, l'aumento dei tassi USA e il rafforzamento del dollaro abbiano un impatto minimo sia sulle aziende che sulle banche. In alcuni settori la leva finanziaria è elevata ma le imprese indiane tendono a finanziarsi localmente.
Riteniamo che in Asia la crescita resterà debole. Tra il calo dei prezzi dell'energia e un contesto positivo per la liquidità globale, siamo convinti che ancora una volta l'Asia possa essere l'area geografica con il tasso di crescita più elevato a livello globale nel 2015.
Nel caso la politica monetaria non risultasse efficace nel sostenere la crescita in Asia, i governi asiatici potrebbero stimolare la domanda aumentando la spesa. La buona notizia è che, negli ultimi anni, i deficit pubblici sono diminuiti in diversi Paesi e che i livelli di debito pubblico sono gestibili in buona parte delle economie.




Joep Huntjens, Head of Asian Fixed Income, NN Investment Partners
 


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