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01/04/2015

economia

Quantitative Easing e ripresa nell'Eurozona

McCann (Standard Life Inv.): i governi non dovrebbero rimandare le riforme strutturali. Se il progresso su questo fronte non arriverà a breve L'Eurozona diventerà molto vulnerabile agli shock ciclici a causa delle sue debolezze strutturali

Mario Draghi è stato molto deciso durante la conferenza stampa della BCE della scorsa settimana. Sostenendo che le misure di stimolo in atto dalla metà del 2014 "hanno funzionato", Draghi ha annunciato stime di crescita e di inflazione riviste al rialzo. Ora la crescita attesa per il 2015 dovrebbe arrivare a +1,5% (al rialzo da 1,1%), in linea con le aspettative di Standard Life Investments. Questo trend dovrebbe ulteriormente accelerare nel 2016 (1,9%) e nel 2017 (2,1%).
Pur essendo inferiori rispetto ad altre economie avanzate, queste stime rappresentano una crescita superiore al tasso tendenziale della zona euro. Infatti, se queste stime si realizzassero, potrebbero iniziare a erodere le capacità residue in molti Stati membri, fornendo un po' di margine sull'inflazione attesa a più lungo termine. Secondo quanto dichiarato la BCE dovrebbe raggiungere il suo target d'inflazione nel 2017.

Migliorano i consumi

Vi è stato un netto miglioramento sul flusso di dati ciclici a breve termine provenienti dall'Europa.

L'indice PMI di febbraio (Purchasing Manager Index) per la regione ha registrato la terza accelerazione consecutiva della crescita nell'Eurozona, mentre l'attività cresce nelle maggiori economie dell'Unione. L'indice PMI attualmente registra la più elevata crescita dell'occupazione degli ultimi tre anni e mezzo, suggerendo che dovremmo vedere ulteriori cali del tasso di disoccupazione che a inizio 2015 era sceso a 11.2%. Quello che più colpisce, tuttavia, è stato il miglioramento nei consumi. A gennaio le vendite al dettaglio sono cresciute dell'1,1% in termini di volumi mese su mese, il quarto incremento consecutivo che ha spinto il tasso di crescita annuale fino al 3,7%. Anche se queste cifre possono essere soggette a revisioni, è stato incoraggiante vedere un rialzo dello 0.4% nei consumi trimestrali delle famiglie nel quarto trimestre dell'anno.

Il ruolo di Draghi

La Bce non può attribuirsi il merito di questo miglioramento, considerata la riduzione dei prezzi del petrolio a livello globale, che di per sé ha rappresentato un potente stimolo nell'Eurozona (la regione produce poco petrolio ma ne consuma in grandi quantità).


Tuttavia, le misure di politica monetaria hanno avuto il loro ruolo. Draghi ha evidenziato un miglioramento nella trasmissione della politica Bce con la riduzione della frammentazione finanziaria. Inoltre l'euro ha registrato un deprezzamento ponderato su base commerciale del 15% negli ultimi 12 mesi.
Tutto questo si è verificato prima che la BCE avviasse il QE, ossia prima dei questa settimana. Sarà interessante vedere come questo stimolo alimenterà l'economia in termini più generali.
Le dichiarazioni forti di Draghi dovrebbero favorire la fiducia nella politica della BCE, fissando al contempo un livello elevato per qualsiasi riduzione degli stimoli economici. Inoltre, se l'economia non dovesse raggiungere le previsioni di crescita e inflazione, la porta rimane aperta a un'estensione degli acquisti di asset anche oltre settembre del 2016. Draghi ha enfatizzato che si tratta di una ripresa ciclica e che ci si deve impegnare per migliorare il tasso di crescita potenziale dell'economia dell'Eurozona. Certamente i governi non dovrebbero usare ogni minima ripresa come scusa per rimandare le riforme strutturali.


Se il progresso su questo fronte non arriverà a breve l'Eurozona diventerà molto vulnerabile agli shock ciclici a causa delle sue debolezze strutturali.

James McCann, Economista UK/Europa – Standard Life Investments

 


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