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25/02/2015

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Zuegg: ricerca della qualita' e passione sono il segreto del nostro successo

Una lunga storia di amore per la frutta è alla base di un marchio storico dell’indusria alimentare che, partito da Lana d'Adige 125 anni fa, dopo italia ed Europa va alla conquista degli USA

Facile parlare di azienda famigliare. Meno facile trovare casi di successo che operano in tre secoli diversi. E' questo il caso del Gruppo Zuegg, che produce una vasta gamma di prodotti per il consumo diretto (a marchio Zuegg e Zuegg Skipper), e una altrettanto vasta e specializzata serie di prodotti derivanti dalla prima e seconda trasformazione della frutta, destinati alla grande industria alimentare. Un'azienda che quest'anno festeggia il suo 125° anno di attività con nuove sfide e nuove prospettive. Ne abbiamo parlato con Oswald Zuegg, Presidente e Amministratore Delegato di ZUEGG Spa

Zuegg è da sempre rappresentante delle eccelenze dal Made in Italy nel food. Una storia lunga 125 anni in pochi possono vantarla: qual è la ricetta vincente?

La concentrazione sull'essere umano dal punto di vista della squadra, un prodotto assolultamente superiore alla concorrenza dal punto di vista della naturalità e del gusto, e una struttura distibutiva ottimale. Questa è da sempre la nostra ricetta.

Quattro generazioni famigliari (anzi, presto cinque) per un'azienda sono quasi un record.

C'è un segreto?

L'unico segreto è che l'interesse principale deve venir dato all'azienda e poi vengono tutte le altre cose. E' importante rimanere focalizzati perchè altrimenti è facile che si perda l'impresa attraverso le generazioni. Poi devo dire che in realtà io mi sono comprato l'azienda: non sarebbe stato possibile fare ciò che abbiamo ottenuto e che faremo.

Voi cercate, ove possibile, di controllare l'intera filiera della frutta. Perchè?

La questione è molto semplice: puoi fare un ottimo prodotto solo se hai una ottima materia prima. Per avere una materia prima aromatica, del giusto colore, con determinate caratteristiche ecc., te la devi produrre. Zuegg per le marmellate non utilizza frutta del cosiddetto "mercato del fresco", perchè non è adatta alle nostre esigenze. Noi facciamo la cottura dellla frutta, abbiamo quindi la necessità che gli aromi naturali siano già dentro nella frutta, e quindi la maturazione è un fattore essenziale. L'altro sono la ricerca delle varietà particolari di prodotto che meglio soddisfino i nostri standard qualitativi di gusto e naturalità.



E questo vi ha portato a diventare produttori...

Certamente. Per esempio, presso il nostro stabilimento di Berlino vi è una coltivazione di 40 ettari a frutteto.

E come si svilupperà nel tempo?

A livello globale e internazionale, nelle diverse località dove uscirà il prodotto finito, avremo anche le aziende agricole e la prima trasformazione. Portare le albicocche italiane negli USA non è proprio ciò che abbiamo come obiettivo. A lungo termine, troveremo sistemi per la produzione della frutta, farne al prima trasformazione e successiva lavorazione finale direttamente in un unico posto. Naturalmente, un posto con un grande mercato.

Cos'è l'innovazione per Zuegg?

Per noi non si tratta di fare nuovi prodotti. Lavoriamo sulla qualità della materia prima, sulla qualità della trasformazione, oltre che sulla qualità delle idee e strategie dell'azienda. Anche questo è un concetto innovativo: volare alto sulle strategie e cogliere le occasioni migliori che si presentano. Non è solo prodotto.

Zuegg è da tempo un player sul mercato internazionale.

Quali sono le vostre strategie?

Vogliamo portare quello che oggi sappiamo fare, anche a livello allargamento del business e di controllo della filiera, anche nei mercati esteri, Alla fine non è altre che copiare quello che è andato bene per il nostro mercato in Italia, ma adattandolo alle diverse esigenze locali. Ogni mercato è diverso.

Siete partiti alla conquista degli USA, un mercato complicato ma premiante. Come l'avete approcciato?

Prima di tutto abbiamo investito in uomini e in strutture. Esiste una Zuegg USA dove ci sono due key accounter e una figura amministrativa, grazie ai quali siamo direttamente sul territorio per vendita e fatturazione. Poi, passo dopo passo cerchiamo di avere nuovi clienti -– abbiamo già la catena Walmart e siamo presenti in oltre 200 punti vendita -– così la startup in 10 anni avrà sicuramente una buona posizione di mercato. Sappiamo che non è facile, ma le sfide fanno parte della nostra strategia e della nostra cultura in Zuegg. Senza sfide il mondo non è bello.

Come è cambiato il consumatore negli ultimi anni?

E' diventato più colto e più informato.


Attraverso i media, lo sport e tutta la comunicazione che ci circonda, il consumatore è sempre più attento ad una alimentazione corretta. E' diventato uno specialista e si è evoluto. Ciò significa che noi dobbiamo rispondere alle sue esigenze, che crescono nel tempo.

Zuegg non è solo B2C ma anche B2B. Qual è la vostra strategia e come approcciate i vari mercati?

Il B2B sono essenzialmente prodotti che facciamo per l'industria del latte: la marmellata per lo yoghurt è il nostro business più grande. Si tratta di players globali che hanno bisogno di fornitori globali. Questo significa che noi dobbiamo avere stabilimenti vicini a quelli dei clienti. Dobbiamo avere squadre che conoscono la cultura del Paese di produzione e parlino la stessa lingua. Questo non è un business di export, ma uno che si fa sul posto di produzione.

E quanto "pesa" il B2B nel vostro fatturato?

Direi parecchio. Nel 2014 a livello B2C abbiamo fatturato oltre 163 milioni di euro mentre col B2B siamo arrivati a oltre 107 milioni. Quindi il 40% circa, ed è per noi un ottimo risultato, tenendo conto che questo fatturato viene fatto per circa l'80% dall'estero.




Zuegg e la dieta mediterranea...

Io la definisco più una cultura. E' un saper fare unico che portiamo fuori dall'Italia per farlo conoscere e apprezzare. Certamente, se il nostro progetto negli USA andrà bene dovremo produrre localmente con materie prime americane. Ma sempre con la filosofia di una buona e corretta alimentazione. Noi in Zuegg siamo convinti che la dieta mediterranea avrà un lungo successo, poichè dal punto di vista dell'alimentazione è l'ideale. E' prima di tutto cultura, come già detto, e su questa baseremo i nostri business all'estero

L'EXPO 2015 sarà un'occasione anche per Zuegg?

Sarà una grande opportunità che noi vediamo molto positivamente. Polemiche o errori commessi non fanno parte del nostro lavoro. Noi la sfrutteremo come un'opportunità - e lo sarà anche per l'Italia -– che va colta, poichè arriveranno milioni di persone dall'estero e dovremo fare in modo di ricucire l'immagine positiva che il nostro Paese può avere all'estero. Soprattutto nell'alimentazione.

 

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