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28/01/2015

idee

Ripartiamo dal nostro modello di business, quello di noi manager

Pedretti (Manageritalia): Come dice il guru Usa Tim Clark, se ogni azienda per stare in piedi e generare profitto deve avere un proprio modello di business, lo stesso deve valere per le persone

Siamo all'inizio dell'anno e siamo nel pieno di un periodo sfidante, dove tutto è in continuo e veloce cambiamento. Abbiamo quindi bisogno di avere sotto controllo il senso della nostra attività e la sua implementazione, in una parola: il nostro modello di business. Certo, le aziende hanno un modello di business, non tutte lo hanno o lo gestiscono in modo adeguato, ma lo hanno. Ma le aziende sono fatte da persone e, pensateci bene, le persone difficilmente hanno un loro modello di business, molto più spesso agiscono e seguono quello dell'azienda quando c'è. Allora, come dice il guru Usa Tim Clark, se ogni azienda per stare in piedi e generare profitto deve avere un proprio modello di business, lo stesso deve valere per le persone. Come? Tim Clark, rifacendosi al modello di business delle aziende, ha sviluppato per le persone Business Model You, il metodo in una "pagina", oggi presente anche in Italia, per gestire e sviluppare meglio la propria carriera professionale e contribuire con maggiore efficienza al successo dei propri collaboratori e dell'azienda.

Questo metodo ci permette di comprendere e avere a cuore l'intera impresa, non solo gli obiettivi associati a una visione limitata del loro lavoro. Per esplicitare il proprio modello di business e quello dei nostri collaboratori, per ragionare in termini di valore creato e portato all'organizzazione. Questo è ancora più vero in un momento dove i modelli di business, spinti dai mutamenti esterni, devono cambiare sempre più spesso. Pensate, per esempio, come il digitale stia cambiando in modo drammatico interi settori. L'ultimo rapporto Deloitte Digital stima che in Australia i 13 settori che contano per il 65% del Pil subiranno entro il 2017 una significativa "distruzione" dovuta all'avvento del digitale.

Bene, questo impatta notevolmente sui modelli di business delle aziende e su quelli delle persone. Entrambi devono interrogarsi sempre più spesso su quale sia e debba essere il loro modello di business e come portare valore ai clienti. Allora, visto che le aziende sono fatte da persone, è bene che anche le persone abbiano un modello di business coerente con il senso che vogliono dare alla loro professione e al progetto dell?azienda nella quale sono.



Come farlo, sta tutto in una pagina, come ci insegna Tim Clark, dove mettere: Partner, Attività, e Risorse chiave; Valore offerto, Relazioni con i clienti, Clienti e Canali e, per finire. Costi e Ricavi e benefici. Questa la struttura che dobbiamo dare a quello che facciamo, non solo come aziende, ma anche come individui e per farlo meglio a vantaggio nostro, dei collaboratori e dell'azienda. Sembra facile, ma non lo è. Difficile è dare senso e corpo a quelle voci in modo organico e sinergico, definendo il valore che diamo e siamo. Però ci da un vantaggio immenso, ci permette di ragionare sempre in questi termini e di capire per tempo quando il nostro modello di business non crea più valore.

Allora ripartiamo da qui per inquadrare meglio cosa e come farlo come imprenditori e manager, per noi, per i nostri collaboratori e per l'azienda. Certo poi potremmo anche scoprire che dobbiamo e volgiamo cambiare modello di business, ma anche azienda, business e/o professione. Ma lo faremo a ragion veduta.


 

Enrico Pedretti, direttore Marketing Manageritalia

 


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