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14/01/2015

economia

Trend favorevoli alla ripresa dei mercati

Craquelin (Financière de l'Echiquier): I mercati hanno già pienamente scontato gli effetti negativi sull’economia mondiale di alcuni eventi recenti: la flessione del petrolio, la crisi russa e le incertezze greche

Un'economia europea asfittica e le incertezze legate ai prossimi cambiamenti politici della FED stanno producendo impatti negativi da alcune settimane ormai anche se, negli ultimi giorni, a scuotere i mercati sono stati fattori più puntuali:
- L'annuncio di elezioni presidenziali in Grecia che potrebbero portare a indire elezioni politiche anticipate con l'arrivo al potere della coalizione diretta da Syriza. La notizia ha generato nuovi timori nell'Eurozona, un "flight to quality" e tensioni sulla curva obbligazionaria europea: il tasso del dieci anni tedesco ha toccato il minimo a 0,58 %.
- Un'accelerazione nella flessione del prezzo del petrolio (-45% in 6 mesi, -23% in 1 mese). Questo trend ci porta a temere ora una recrudescenza dei default tra i piccoli operatori nel settore petrolifero USA e provoca tensioni sul debito high yield americano.
- Complessivamente le quotazioni delle materie prime faticano a stabilizzarsi. La caduta delle quotazioni alimenta i dubbi circa le previsioni di crescita mondiale.
- La Russia, sempre più destabilizzata dai provvedimenti di embargo, ipotizza per il 2015 una contrazione economica del 4,5%.

Anche l'economia cinese chiude l'anno in chiaroscuro con una revisione al ribasso delle ipotesi di crescita.
- Il protocollo di politica monetaria della BCE, con la seconda asta TLTRO tra l'altro, non ha riscosso pieno successo.

Questi eventi hanno fatto passare in secondo piano alcuni trend favorevoli alla ripresa dei mercati, che dovrebbero concretizzarsi già all'inizio del 2015:
- Negli Stati Uniti la ripresa dei consumi da parte delle famiglie trascina la crescita verso l'alto.
- In Europa i timori di un'eventuale smembramento dell'Eurozona si sono attutiti grazie ad un'azione fattiva della BCE. Il tasso di cambio euro/dollaro costituisce del resto una buona notizia per gli esportatori europei.
- Vari segnali sembrano favorevoli ai mercati azionari: valorizzazioni allineate sulle medie, un elevato premio di rischio e uno scostamento storicamente ampio tra il rendimento delle azioni e quello delle obbligazioni corporate.
- La flessione del prezzo del petrolio dovrebbe rivelarsi positiva per l'Eurozona e con un effetto benefico sulla domanda interna potrebbe stimolare la crescita europea fino al +0,5 %.



I mercati hanno già pienamente scontato gli effetti negativi sull'economia mondiale di alcuni eventi recenti: la flessione del petrolio, la crisi russa e le incertezze greche.
Di contro, gli impatti positivi dovuti ad altri sviluppi recenti, tra l'altro il calo del prezzo del barile, non si sono ancora manifestati nelle quotazioni. Dovrebbero essere percepibili nei comportamenti dei prossimi mesi: il meglio è davanti a noi!

Cosa fare in questo contesto?
- Siamo certi che le fasi di consolidamento offrono delle opportunità da cogliere per i fondi azionari. Nel medio periodo Echiquier Major è ben posizionato per trarre vantaggio da questo contesto. Dedicato alle large cap europee growth, il fondo è naturalmente esposto ai grandi esportatori europei che potranno approfittare nei prossimi mesi di condizioni favorevoli.
- Per gli investitori alla ricerca di una volatilità controllata attraverso un portafoglio equilibrato tra azioni e obbligazioni corporate, il nostro fondo flessibile ARTY ha reagito bene di fronte alle turbolenze degli ultimi mesi grazie alla sua strategia mobile.




Marc Craquelin, Direttore della Gestione di Financière de l'Echiquier


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